I nonni e l’Alzheimer: sul palco il racconto dei bambini

«Mia nonna si chiama Maria, ha 91 anni e ha il morbo di Alzheimer». Parte da un’intensa esperienza personale Massimo Malanchini della compagnia Brincadera, regista di «Vuoti di Memoria», spettacolo che andrà in scena domani, giovedì 5 giugno, alle 16,15 nella mensa dell’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo e che si concentra proprio sull’Alzheimer, malattia degenerativa che, com’è noto, colpisce le cellule cerebrali causando demenza.
Secondo i dati comunicati dalla Federazione Alzheimer Italia, nel 2013 circa 600 mila italiani ne soffrivano. «È successo tutto in modo graduale – racconta Massimo -. Pian piano con la vecchiaia mia nonna ha iniziato a perdere un po’ la memoria. In famiglia ci sono persone che lavorano nel campo medico e non c’è stato bisogno della conferma della diagnosi per capire cosa le stava succedendo». Per diverso tempo la nonna è rimasta a casa, aiutata dalle tre figlie e dalle loro famiglie, poi la situazione ha portato ad appoggiarsi ad un istituto.
«Ogni giorno, nipoti e pronipoti, andiamo a trovarla e chiacchieriamo, passeggiamo, ridiamo, tutto in modo spontaneo e pieno di affetto, non forzato. Abbiamo un rapporto molto vivo». Da questa esperienza vissuta, ecco «Vuoti di Memoria»: «Il progetto nasce per un mio interesse – ammette Malanchini – per vivere un’esperienza con la famiglia e per permettere a me e ai bambini, mio figlio e i miei nipoti, di parlare di questa storia e di affrontarla attraverso il teatro. Ogni volta che ci trovavamo a preparare lo spettacolo si sentiva la presenza della nonna». Sì, i bambini: proprio loro saranno i protagonisti dello spettacolo, precisamente un reading teatrale tratto dal romanzo «Mamie Mémoire» di Hervè Jaouen. In scena si vedranno cinque cugini, pronipoti di Maria, che hanno dagli 8 ai 15 anni: Pietro Agazzi, Nicola Malanchini, Diarra Niang, Anita Silvetti e Lucia Silvetti. Si annuncia come un momento intenso e pieno di delicatezza e di poesia con le voci dei giovani interpreti che daranno vita alle parole del romanzo e con canzoni e musica dal vivo eseguita da Anita Silvetti al piano e Pietro Agazzi con il corno. «Il reading è una riscrittura teatrale del testo di Jaouen – spiega Malanchini –. Non verrà raccontata la storia di mia nonna, ma della nonna del romanzo, anche lei affetta dal morbo di Alzheimer. Non c’è nessuna similitudine tra le due donne, tra le loro vicende personali e di famiglia, ma trovo somiglianza riguardo il vivere la malattia. Nel romanzo, la famiglia cerca di stimolare la memoria della nonna, di tenere vivi i ricordi e anche noi passiamo tanti momenti con la nonna facendola parlare e raccontare». Lo spettacolo è organizzato da Alzheimer Cafè e Fondazione Humanitas Gavazzeni con la collaborazione del reparto di Neurologia dell’ospedale Humanitas Gavazzeni. A seguire, si terrà un momento conviviale con merenda. L’ingresso è libero.