Quando la scelta dei libri è un po’ “scontata”

Ma se il cliente invece di scegliere il titolo vuole scegliere lo sconto? Ecco il tema di questa settimana della rubrica dello scrittore Claudio Calzana, autore di romanzi come «Il sorriso del conte» ed «Esperia», direttore dei Progetti Editoriali e Culturali di Sesaab e direttore della libreria Buonastampa (via Paleocapa 4/d).

«Qui fate lo sconto?»
Ora, che un cliente faccia questa domanda non appena varcata la soglia della libreria ti fa sorgere un quesito facile facile e persino onesto, una cosa tipo:
«Ma a lei solo lo sconto interessa?»
Tuttavia, siccome non è che puoi spifferare al cliente il tuo pensiero recondito, che poi qualcuno non dico si offende, ma insomma potrebbe, allora puoi cavartela prendendola larga quanto basta.
«Ecco, signore, noi in effetti abbiamo delle convenzioni per molte associazioni e aziende, senza dimenticare ovviamente i religiosi, e se lei per caso rientra in una di queste…»
Senonché il cliente tignoso si attacca in genere ad un aspetto del tuo discorso, e da lì si muove per portarti dove vuole. Ovvero:
«Religiosi? Perché i religiosi?»
E a te tocca spiegargli che Buonastampa – anzi, scandiamo: Buona Stampa – è la libreria diocesana, e proprio per questo ovviamente riserva ai religiosi un trattamento speciale. Ma il tignoso non si ferma qui, e quando mai:
«E che sconto fate ai preti?»
A parte che i religiosi non sono solo preti, ma diciamo che in questo caso la parte fa il tutto; avrete notato che la conversazione ha preso un’altra direzione, e non solo: nel frattempo si sono palesati alla cassa quel paio di clienti pronti a pagare, ovvero a chiedere informazioni, in paziente attesa che il tignoso si quieti. Insomma, bisogna dare la scossa:
«Ascolti, facciamo così. Mi dica che cosa cerca, poi in qualche modo…»
«Sì, ma che sconto mi fate?»
Niente, il cliente tignoso non molla la posizione. Anche se poi, pensandoci, così ragiona e si esprime perché così il mondo va: ormai è tutto in offerta speciale, 2×3, un paghi 3 incarrelli 15. Insomma, un mondo in saldo, anzi: bisognerebbe suggerire a Bauman che dal mondo liquido siamo passati a quello in liquidazione. Vai a spiegargli che per le librerie c’è una legge che fissa al 15% il massimo di sconto, ti guardano con il consueto sospetto, con quel misto di non ci credo e quand’anche fosse figurati se per me non potete fare un’eccezione, sono mica il primo venuto. A questo punto è lecito il dribbling tattico:
«Mi scusi un secondo…»
E passi al primo della fila, risolvi il quesito del secondo. Insomma, prendi tempo. Ma quando il negozio si svuota, e ti ritrovi di nuovo e disgraziatamente solo a tu per tu con l’inquisitore, ecco il verdetto, a momenti la scure.
«Quindi qui niente sconti. Lo sapevo, coi preti va sempre a finire così».

© Claudio Calzana
www.claudiocalzana.it
La libreria Buona Stampa è anche su Facebook
www.buonastampa.it 

 

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