Venezia e il passato che non passa

La faccendaccia di Venezia è un altro disastro. Non solo perché probabilmente – probabilmente perché si rimane comunque in attesa di come evolverà la situazione – qualcuno ci ha mangiato sopra, un’altra volta, ma soprattutto perché, un’altra volta, è la politica che va sotto accusa e non solo il Mose e la sua realizzazione.

REAZIONE A CATENA

Ormai, quando il mondo politico è, per qualche ragione, sotto accusa, tutto scatta e si allarga, smisuratamente. Se qualcuno è probabilmente colpevole diventa colpevole certamente, se è colpevole l’amministrazione di un comune, anche piccolo, diventa colpevole tutta la classe politica: è una gigantesca reazione a catena. La cosa diventa ancora più evidente se la colpa non è di un assessore di Canicattì, ma del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni e del già presidente del Veneto, Giancarlo Galan, ora parlamentare. PD il primo, PDL il secondo. Ce n’è a sufficienza per offrire un assist perfetto a Grillo che, dal suo immancabile blog, sentenzia: «Larghe intese in manette».

POLITICA E ANTIPOLITICA

Le elezioni del 25 maggio avevano fatto gridare alla vittoria della politica sull’antipolitica. Chi ha studiato i flussi elettorali delle elezioni europee, ha assicurato che molta gente, spaventata da Grillo, gli aveva voltato le spalle. Soprattutto molta gente che aveva abbandonato il PD e non aveva più votato è tornata a casa, tornando, precisamente, a votare. Grillo, come noto, è in difficoltà quando deve fare politica, trionfa quando deve criticare la politica. Dopo le elezioni aveva ipotizzato un’alleanza con l’Ukip di Paul Farage. E il Movimento si era spaccato. Succede sempre così: quando i 5 Stelle devono scegliere si dividono. Per cui, per non dividersi, non scelgono. Per citare un esempio “lontano” e illustre, a Roma, per il ballottaggio fra Marino e Alemanno, non avevano scelto. Lo stesso sta succedendo, in questi giorni a Bergamo. L’antipolitica è una militanza da puri e la politica è sporca: così pensano Grillo e i suoi amici. L’unica politica è la critica alla politica, da fuori: l’antipolitica, appunto.
E invece, mentre Grillo si sta crogiolando con i suoi problemi, eccoti lì il bel regalino elettorale: una trentina abbondante di indagati. E così la politica torna ad essere impraticabile e l’unica via praticabile è l’attacco virulento alla politica. Grillo torna protagonista.
C’è solo da sentirsi depressi. Questo passato che non passa mai, ha detto, genialmente, qualcuno.