Tentorio perde le elezioni ma conquista i social

Franco Tentorio non ha vinto le elezioni ma ha conquistato il primo posto (a sua insaputa) nella gara di simpatia sui social network. Che Facebook e Twitter fossero mezzi potenti per chi fa comunicazione politica e non solo si sapeva (ce l’ha insegnato per primo Obama), ma qui a fare la differenza non sono tanto i contenuti ma le foto e gli slogan, con il fondamentale aiuto di Photoshop.
La vicenda ormai è nota, dalla rete è rimbalzata sui quotidiani locali: nei giorni scorsi sono nate due pagine Facebook (indipendenti, che non c’entrano nulla con la campagna ufficiale) che prendevano garbatamente in giro i due candidati sindaco di Bergamo al ballottaggio: “Tentorio che scappa da cose” e “Gori che combatte cose”. I risultati (purtroppo per Tentorio) non si misurano in voti ma in “like”: 4.532 per lui (ad oggi, e in rapido aumento) e soltanto 127 per il rivale. Un premio di consolazione, aumentato dalla signorilità con cui l’ex sindaco ha incassato l’operazione satirica, del resto ben fatta, firmata da due venticinquenni, Alessio Suraci, studente di legge di Gorle e Alessandro Allegrini, grafico di Seriate. Premiate, prima di tutto, la loro ironia e creatività: i montaggi ricavati da foto della campagna elettorale (Tentorio che accenna una corsa, Gori con le braccia sollevate) sono in molti casi davvero divertenti. La campagna è finita, il gioco continua: le foto di oggi riprendono Tentorio in fuga dai carri armati in piazza Tienanmen e mentre scappa da Godzilla nel pieno di una città devastata. L’immagine di copertina lo ritrae come testimonial della Nike (We are all witnesses, siamo tutti testimoni). Gustosa anche la foto di Tentorio nei panni di 007 sul manifesto di “Skyfall”. Meno florido il filone Gori, che compare sulla pagina in pochi scatti, ritratto in una improbabile battaglia con un grosso robot e in versione samurai. Ma qui forse qualcuno potrebbe dare una mano ai due creativi regalando loro qualche nuova idea. Succede già con la pagina di Tentorio (che evidentemente “ispira” di più) e in pagine simili dedicate a popolari leader politici nazionali come “Renzi che fa cose” e “Berlusconi che restituisce cose” (date un’occhiata alla nostra gallery). I social network come valvola di sfogo per alleggerire i “veleni” politici con un po’ di buonumore.