Yara, l’annuncio: “Preso il presunto killer”. Brembate Sopra sotto choc

Yara in questi anni è diventata un po’ la figlia, la sorella, l’amica di tutti. Da quella maledetta sera di novembre in cui è scomparsa a Brembate di Sopra, alle porte di Bergamo, mentre tornava dalla palestra, a 700 metri da casa sua, quello scatto in cui la si vede nel pieno di un’esercizio, bella, innocente e dolce, ci è diventato familiare. Per questo ci colpisce ancor di più la notizia di stasera: il presunto assassino, quasi quattro anni dopo, ha un nome e un volto. Si chiama Massimo Giuseppe Bossetti, ha 44 anni e tre figli, è sposato, vive a Mapello: le sue foto sono ovunque, alla tv, su internet, sui giornali. Pare sia lui il famoso “ignoto 1” che gli inquirenti hanno tanto cercato, nato da una relazione clandestina tra l’autista Giuseppe Guerinoni, morto nel ’99, e una donna del luogo, che faceva le pulizie a casa di Yara Gambirasio. Il presunto killer, che ha anche una sorella gemella, è stato identificato grazie al Dna lasciato sul corpo della vittima. L’ultima conferma sull’analisi scientifica era arrivata nell’aprile scorso dalla relazione dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che aveva già eseguito l’esame sulla salma della giovane, uccisa a Brembate il 26 novembre 2010. Di fronte agli inquirenti nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Bergamo, Massimo Giuseppe Bossetti, muratore e titolare di una piccola azienda edile, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Solo qualche giorno fa il parroco di Brembate Sopra don Corino Scotti in un’intervista televisiva aveva rivolto un appello all’assassino perché si costituisse: “La famiglia di Yara merita pace e giustizia”. Questa sera il paese è sotto choc. In attesa di capire se il colpevole è stato davvero trovato, se questa brutta storia è arrivata alla fine.