Don Sciortino: in rete per uscire dalla logica dei campanili

Le notizie scorrono come un fiume nelle agenzie di stampa, nei siti d’informazione, nei social network, e la gente si sente spesso sommersa in un flusso in cui è difficile distinguere cosa è vero e cosa no, cosa è davvero importante e cosa no. “Non bisogna demonizzare i media, né la rete – ha sottolineato don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, al convegno Chiesa e Internet organizzato dal Santalessandro -.  Nell’orgia delle notizie servono oggi più che mai operatori della comunicazione che le maneggino con attenzione e professionalità. Non si può appiattire tutto, e bisogna fare attenzione, perché le notizie arrivano comunque, da moltissimi canali. Per raggiungere il pubblico, per farsi ascoltare, occorre armarsi di coraggio e fantasia”.
Le comunità cristiane possono cogliere l’opportunità di essere presenti in rete “per favorire la cultura dell’incontro. Il Papa – ha affermato don Sciortino – pensando a rischi e opportunità che la rete ci offre ha scelto come immagine guida quella del buon samaritano, che deve piegarsi sull’umanità ferita e dolente. Essere presenti su internet diventa anche un’occasione per uscire dalla logica dei campanili. Bisogna stare in questo mondo, abitare i nuovi media anche a costo di correre qualche rischio. Ma è sempre meglio che rimanere chiusi in un ambito ristretto, senza dialogare, e finire con l’essere insignificanti per eccesso di autoreferenzialità. Questo a dire la verità mi sembra un buon momento, in rete assistiamo a una forte condivisione di esperienze e testi e tra le parrocchie si generano nuove relazioni. Dall’altra parte se siamo connessi ma lasciamo da parte le relazioni vere e i rapporti di comunione nelle comunità reali non andiamo lontano”. In ogni caso la Chiesa non può non essere presente su internet e non accettare la sfida: “Il novanta per cento giovani – ha aggiunto don Sciortino – è iscritto a Facebook, bisogna saper essere anche lì, nei social network, con un ruolo da protagonisti”.

Seguire il ritmo veloce della rete non è facile: “Si pone il problema del controllo delle notizie e delle verifiche. C’è sempre il rischio di fare dei danni dando una notizia subito, senza verificarla in modo accurato. Oltretutto in rete circolano anche molte bufale e a volte vengono messe di proposito, poi condivise, amplificate, fino a diventare forti come notizie vere”. 
A chi lavora nel mondo dell’informazione è richiesto un grosso sforzo: “Alle competenze va aggiunta una maggiore creatività. Quando viene detto che questi nuovi mezzi porteranno alla morte della carta, sarà vero? Il futuro dell’informazione sarà digitale e potrebbe anche essere roseo ma la carta resterà. Un’indicazione che emerge dalla nostra esperienza del settimanale è che l’unione tra cartaceo e digitale aumenta e allarga parco degli utenti. Oggi internet non è produttivo, il 93 per cento dei guadagni viene ancora dalla carta. All’inizio i giornali si erano dotati di siti usandoli soltanto come vetrina, poi sono stati costretti a rivedere il proprio posizionamento e obiettivi. A mio parere è difficile oggi parlare a tutti con lo stesso mezzo”. A ogni strumento, a ogni linguaggio corrisponde un pubblico diverso: “Per quanto riguarda i giovani – ha chiarito don Sciortino – l’80% dell’informazione arriva dalla rete. Noi facciamo una sola rivista ma in due edizioni diverse che non si cannibalizzano, ma si integrano. La stessa redazione agisce su piattaforme diverse. E abbiamo provato sulla nostra pelle che è inutile rincorrere tutte le notizie come un qualunque sito generalista. Chi legge Famiglia cristiana è alla ricerca di un punto di vista.  Così abbiamo creato una home page che ospita delle camere di discussione un tema nelle quali alimentiamo il dibattito, il confronto, cercando di dire qualcosa di nostro. Abbiamo creato poi diversi canali verticali: uno per esempio è dedicato alla chiesa, un altro al mondo della solidarietà e del volontariato. Vogliamo creare una rete, un punto di riferimento, sosteniamo campagne sociali. Anche nel mondo dell’intrattenimento, tra cultura, libri, film e tv cerchiamo di offrire indicazioni e criteri”.