Il panchilibro: così anche il lettore diventa un’opera d’arte

Una strana panchina alla British Library, anzi, un panchilibro, fa diventare chiunque si sieda parte di un’installazione d’arte contemporanea. L’inizio di una storia bizzarra, come ci racconta oggi in @diaridilibri lo scrittore Claudio Calzana, autore di romanzi come «Il sorriso del conte» ed «Esperia», direttore dei Progetti Editoriali e Culturali di Sesaab e direttore della libreria Buonastampa (via Paleocapa 4/d).

Alla British Library – chi ci è stato se lo ricorda si sicuro – c’è una curiosa scultura a forma di libro. Per la verità è una panchina a tutti gli effetti, se non fosse per quella palla modello carcerato dell’Alabama con annessa catena che uno si domanda come mai. E la struttura chiamiamola “panchilibro”, neologismo che attesta la possibilità di legger libri comodamente (?) seduti su un libro, o qualcosa del genere.

Allora, proviamo a ragionare: il libro scultura si presenta aperto, pronto alla lettura. La copertina è di quelle morbide, altrimenti hai voglia che prende quella forma. È rigido centro, non è proprio un divano. È fatto per brevi soste, non certo lunghe stazioni. Mica è di pelle, o stoffa: no, stiam parlando di metallo. La pagina non presenta testo, anzi a ben vedere la superficie lucida riflette chi la scruta

Immaginiamo per un istante di leggere un libro seduti proprio lì, un libro sulla panchina-libro: viene in mente Borges, il libro infinito, le biblioteche dai mille percorsi, i sentieri che si biforcano, mondi paralleli che si aprono, possibili varianti e fughe: Escher, per dire, magari pure Bach. Anche perché poi, pensateci, un libro – un buon libro – tira l’altro, e la scultura ci dice proprio questo. Una scultura certo particolare, che invita a farne parte, che cattura: proprio come un libro, guarda caso.

Sì, ma la palla? Non è certo per timore di un furto, hai voglia a sollevare la struttura. Sì, alla fin fine è la palla che inquieta. Non ci vedo il nesso, la ratio, il sugo. Forse  l’autore qui rappresenta un (il) libro che ti cattura, ti invita a farne parte, a entrarci dentro con piedi mani e sentimento pure. Un (il) libro che ti trattiene, ti stringe e lega, che non ti molla proprio fin che non lo chiudi. Forse è quella palla il centro della scena, anche se tu, lì bello seduto, manco ci pensi alla faccenda. Magari la sfera è la gravità necessaria, l’ubi consistam, la ragione ultima.

Dai, ricapitoliamo: vai alla British per toccare con mano quel mito di carta, favoloso e magico; e ti siedi, anche solo per una foto ricordo, proprio su un libro, mentre ne leggi per l’appunto uno. Un libro si apre e ti accoglie, tu fai altrettanto con il tuo volume, imiti la scena.

Ti siedi con gli occhi, diciamo, e con tutto te stesso entri in una storia, mentre un’altra ti sorregge. Leggere un libro è esperienza vertiginosa, che ti ingorga, ti cattura; non a caso dopo qualche momento manco ti ricordi che sei alla British, seduto su un libro mentre ne leggi un altro: sei preso dalla storia, avvinto alla catena, preda di una sfera magica e preziosa. Sei a tua volta una scultura, un’opera vivente, una spettacolare forma di visione.

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© Claudio Calzana www.claudiocalzana.it
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