Lo splendore della natura e la preghiera

Sono stato in montagna: sono un innamorato. Della montagna, oltre che di mia moglie. Quando vedo quei paesaggi mi si allarga il cuore. E penso a tutte quelle preghiere dove la natura è protagonista: i salmi, per esempio. Tu, in via Larga, certamente pensi a Dio pensando alla natura perché tutti i giorni usi i salmi nella tua preghiera. Ma, riesci, dal tuo convento di periferia a intravedere qualche vetta in lontananza? E, ti prego, sii sincera: non ti manca qualche bella passeggiata in montagna per poter pregare Dio non solo con il libro dei salmi in mano, ma anche con il libro della natura sotto gli occhi?
Tobia

Sì, caro Tobia, anche a noi, qualche volta, manca la possibilità di fare una bella camminata in montagna! Come tutti gli esseri umani, pure noi siamo sensibili a tutto ciò che di bello il Signore ha creato su questa terra. Se non considerassimo la ricchezza e la bellezza della natura che avvicina a Dio, peccheremmo di stoltezza!

Inoltre, la passione e la cura del creato sono parte della nostra vocazione francescana. Quando Francesco voleva pregare, sceglieva luoghi tra i monti e tra le insenature delle rocce! Per questo, noi, sue figlie e sorelle siamo invitate a lodare «l’Altissimo Onnipotente bon Signore per la nostra madre terra, per l’aere et nubilo et sereno, per sora aqua la quale è umile et preziosa et casta, per frate focu, per frate sole…» (cfr san Francesco, “Cantico delle Creature”). La nostra madre santa Chiara, inoltre, esortava le sorelle a lodare Dio per gli alberi fioriti e fronduti e per tutto ciò che di bello potevano contemplare e godere.

La creazione è il libro più eloquente attraverso il Creatore rivela la sua bontà e il suo amore per l’uomo. Ricorda, caro Tobia, quanto scrive san Paolo ai Romani: «Ciò che si può conoscere di Dio è visibile a tutti: Dio stesso l’ha rivelato agli uomini. Infatti, fin da quando Dio ha creato il mondo, gli uomini con la loro intelligenza possono vedere nelle cose che egli ha fatto le sue qualità invisibili, ossia la sua eterna potenza e la sua natura divina» (Rm 1,19-20).
È innegabile che una passeggiata in montagna permette di prendere le distanze dal quotidiano esistere, dandoci la possibilità di respirare “a pieni polmoni”. Camminare nel bosco o tra i sentieri dei monti aiuta, infatti, ad alzare lo sguardo e a ritrovare le giuste proporzioni all’esistenza. Tutti conosciamo i benefici di una bella escursione in campagna! Eppure, noi vi abbiamo “rinunciato” liberamente per un valore più grande, o meglio, per Qualcuno più importante!

La nostra scelta claustrale, tuttavia, non ci impedisce di godere delle bellezze che la creazione ci offre quotidianamente. Anche se siamo ubicate nella periferia della città, dove i rumori e lo smog non mancano di far sentire le loro conseguenze, ci è data la possibilità di vedere in lontananza le colline e i monti della val Seriana, il monte Misma, la cima dell’Alben, la Presolana che d’inverno è innevata, i monti della val Cavallina; sopra Città Alta possiamo scorgere, da lontano, la cima del Resegone. D’inverno, dopo le abbondanti nevicate, lo spettacolo apre allo stupore e alla meraviglia!

Anche all’interno del monastero colorati giardini, coltivati con cura dalle sorelle, abbelliscono i chiostri; un appezzamento di terreno con un frutteto ci offre la possibilità di vedere i colori, gustare i frutti, odorare i profumi della natura. Per godere delle meraviglie del creato è necessario, però, allenare lo sguardo a vedere e a contemplare le piccole sorprese che ci sono regalate ogni giorno: uno sprazzo di cielo azzurro, le tonalità cupe prima di un temporale, il canto degli uccelli che al mattino ci invitano alla preghiera, le gemme gonfie sugli alberi da frutto, le pennellate calde dell’autunno e infine, il silenzio dell’inverno. Molte sono le occasioni quotidiane per benedire il Signore e per contemplare, nelle creature, il manifestarsi della sua sapienza. E quando, all’inizio del giorno, al meriggio e al calare della sera, la nostra preghiera si innalza al cielo, ogni creatura esprime il suo grazie e la sua benedizione a Colui che l’ha creata.