La Pala di Santo Spirito del Lotto, un grande ritorno

Un grande ritorno prima di una grande ripartenza. 5 i mesi di restauri per riportare al perduto splendore la Pala di Santo Spirito di Lorenzo Lotto, tornata nella chiesa di borgo Pignolo pochi giorni fa. Una grande opera di pulitura realizzata da Alberto Sangalli e Minerva Tramonti Maggi nella sede della Fondazione Creberg prima della partenza della pala verso San Pietroburgo per l’esposizione alla mostra “Capolavori dal mondo all’Ermitage”.
Grande la soddisfazione di abitanti e commercianti del borgo Pignolo che hanno visto ritornare al proprio posto, la quarta cappella di destra della chiesa di Santo Spirito, la pala del Lotto, ricollocata nella bella cornice in oro zecchino ripulita anch’essa per l’occasione da Federico Mecca, Marco Fumagalli e Laura Armani. Compiacimento sottolineato anche nei giorni scorsi dalla visita guidata organizzata dai commercianti di “Bergamo in piazzetta” con figuranti in costume d’epoca e musica rinascimentale per guidare i desiderosi di vedere di nuovo da vicino la splendida opera.

L’OPERA E LA SUA CHIESA

Non è l’unica opera pregiata quella di Lorenzo Lotto all’interno della chiesa di Santo Spirito, uno scrigno prezioso che custodisce opere di Andrea Previtali, Ambrogio Bergognone e Gian Paolo Cavagna.
L’opera ora restaurata risulta essere da sempre un punto focale all’interno della chiesa, tale da conquistare non solo i residenti ma anche Irina Artemieva, curatrice della sezione arte italiana dell’Hermitage, che durante la visita alla Fondazione Creberg dello scorso anno aveva espresso la volontà di esporla nella grande mostra di prossima apertura.
Un’opera che oggi, grazie all’eliminazione delle vernici ingiallite e dei residui organici, ritrova i suoi nitidi colori e torna a parlarci. Un’opera firmata e datata, realizzata nel 1521 per la cappella di questa chiesa, durante quel soggiorno in città che, nel giro di una decina d’anni, fece amare al Lotto Bergamo come seconda patria e collocare opere in molti luoghi.
Una grande tavola che splendidamente staglia una sacra conversazione su uno sfondo paesistico e su un cielo luminoso riempito da un turbinio di angeli. La Madonna, in trono, al centro, tra le figure monumentali, impostate ma vitali di Caterina d’Alessandria, Sant’Agostino, San Sebastiano e Sant’Antonio Abate. Una Madonna che invita alla devozione e alla preghiera con un semplice gesto della mano, tenendo fisso lo sguardo sul bambino.
Un’opera che potrà essere occasione per rilanciare la chiesa e il suo borgo. Il viaggio a San Pietroburgo si colloca infatti nell’ambito della collaborazione e dello scambio di opere con l’Hermitage in vista della grande retrospettiva su Palma il Vecchio, promossa da Creberg e Università, e che certamente darà occasioni per riscoprire e rivitalizzare il borgo.