La rondine verde e il segreto della felicità

Una nuova fiaba di Elide Fumagalli per le nostre #Caramelle, nata al Museo di Scienze Naturali: la rondine verde si sente molto triste e non vuole unirsi allo stormo. Ma niente paura…Alla fine scopre il segreto della felicità. Ascoltiamo insieme.

 

Erano cinque rondini che quando arrivavano facevano vibrare il cielo di colori e sorridere i bambini del villaggio.
Ogni giorno si divertivano a incrociarsi, lasciando scie colorate e “scrivendo” nel cielo cose sempre più strane!

‘Attenti alle cipolle! Fuga di melanzane! Ascolta con il cuore! Apri le ali e vola!’
Quel giorno i bambini facevano tutti lo stesso gioco, quello che avevano letto nel cielo!
Iris, la rondine verde, un giorno si alzò e si sentì sola.
Improvvisamente, si era accorta d’essere diversa. Rondini verdi non ce n’erano e probabilmente non ci sarebbero mai state! Era l’unica sulla terra. Le altre sue compagne erano due fucsia e due rosse! Tutte le altre nere e bianche. Respirò profondamente e proprio mentre stava scrivendo la parola: “Carezza”, se ne andò.

I bambini videro una scia verde nel cielo che era uguale a quella che loro disegnavano sempre sui loro fogli tra le nuvole e il sole. Questa volta, però, era distante dalle altre.

Al villaggio non si parlò che di questo per giorni.

Patrizia: Quella rondine si è ammalata, te lo dico io!

Nonno Luca:  A me sembrava triste.

Patrizia: Da che cosa lo hai capito?

Nonno Luca: Da come volava.

 

Nonno Luca tirò una boccata di pipa e con il suo bastone del color delle rondini, se ne andò. Claudia, che passava di là con il cesto della spesa pieno di frutta, sussurrò: “Per me è andata a cercare un fidanzato!
Patrizia rise, prese la bicicletta e se ne tornò a casa a immaginare di che colore potesse essere il fidanzato di una rondine verde.

Iris, intanto, volava lasciando scie verde scuro e scrivendo scarabocchi.
La gente, invece di sorridere e di passeggiare, guardandola, sentiva aggrovigliarsi i pensieri.
L’aria diventava pesante come la sua tristezza e le altre quattro rondini ormai non le guardava più nessuno. Il villaggio smise di ridere. Come può una sola rondine cambiare un paese? Oh, sì, ciascuno di noi può farlo, nel bene e nel male.

Le penne di Iris divennero nere, la pancia, carezzata dalle nuvole, bianca.

Ai bambini sembrava sparita ma era solo diventata uguale alle altre. Quella mattina, mentre stava volando, se ne accorse!

‘Evviva! Sono una rondine vera, uguale alle altre!  Adesso cercherò moscerini e zanzare e volerò nel rosso tramonto del sole, dove le mie penne sembreranno quasi blu, come tutte le altre.’ Si unì a uno stormo. I suoi pensieri si chiarirono le sue penne sfrigolavano nell’aria, le guardò e…. erano di nuovo verdi!

‘Ma no! Quando sono triste divento come le altre e quando sono felice, perché sono come le altre… ritorno verde!’
Si tuffò in una nuvola. Voleva sciogliere i suoi colori ma non ci riuscì. Diventò triste e nera.
Si lasciò cadere come una piuma a terra. Una nuvola oscurò il cielo guardò in alto ma… non era una nuvola era un enorme stormo di rondini che stavano migrando verso i paesi più caldi! Era l’autunno e dentro di esso si distinguevano due puntini rossi e due fucsia.
Si accorse che mancava qualcosa: un puntino verde!
‘Sì, manco io!’
Seppe così che per diventare felice, basta essere quella che si é.
Volò da loro e il villaggio rinacque di nuovi sorrisi.
Perché solo chi ritrova se stesso si può donare agli altri!

E ora, pronti a cercare notizie sulle rondini con una visita al Museo di Scienze Naturali in Città Alta? Questa fiaba, come quella della rana rossa che abbiamo pubblicato mercoledì scorso è ispirata agli animali della Cracking Art che sono ospitati nelle sale dell’esposizione “REgeneration”. E se poi vi viene voglia di costruire una rondine tutta vostra con la tecnica dell’origami ecco un breve video che vi spiega passo passo come fare :-). 

Per informazioni sulla mostra, e per avere a disposizione ancora più fiabe, ecco i link ai siti del museo di scienze e dell’autrice.

www.museoscienzebergamo.it
www.elidefumagalli.com