Brusaporto, c’è il nuovo oratorio. E il “summer party” per raccontarsi l’estate

Per capire l’atmosfera che si respira a Brusaporto in attesa dell’inaugurazione del nuovo oratorio, dedicato a San Giovanni Bosco, basta un particolare: intervistiamo il curato, don Omar Bonanomi, mentre è super indaffarato con gli ultimi preparativi.
Per tre serate, infatti, i nuovi spazi si riempiranno per una festa (con cucina e tornei sportivi) dedicata a tutta la comunità: stasera gli adolescenti (ma anche le loro famiglie) ricorderanno in un “summer party” le gite e le esperienze dell’anno appena trascorso, sabato si canterà sulle note di Lucio Battisti proposte dalla cover band “Maledetti gatti” e domenica, per la conclusione, spazio al classico ballo liscio con gli “Amici del Ballo by Paolo”.
La decisione di ristrutturare l’oratorio, spiega Don Omar, nasce dall’esigenza di mettere a norma i vecchi spazi, ma soprattutto di «venire incontro sempre di più a una comunità in crescita: oggi Brusaporto ha circa 6000 abitanti, con moltissimi giovani e famiglie». Per esempio, grazie alle 5 aule e al salone-auditorium, in futuro sarà possibile ospitare ragazzi per esperienze di vita comune e si potrà magari mangiare insieme, grazie alla cucina in cui è arrivato il forno. Piccole cose, ma fondamentali per un oratorio funzionale.
Grande importanza è stata dedicata, poi, allo sport: il blocco degli spogliatoi e i campi (da calcio a 7 in sintetico, calcio a 5 e pallavolo-basket) sono tutti nuovi per le attività della polisportiva.
In occasione dell’inaugurazione, è stato lanciato anche il nuovo logo dell’oratorio, nato dalla matita di una ragazza della comunità, che ha rielaborato le idee avute durante il Cre della scorsa estate. Ogni elemento del disegno ha un suo significato, spiega Don Omar: «Ci sono la croce del Cristo Risorto, una famiglia e le mani, che rappresentano tutte le tantissime persone che partecipano e collaborano con noi». E poi un ponte, riferimento alle parole di Papa Giovanni Paolo II: «Definì l’oratorio come un ponte tra la Chiesa e le case: cerchiamo di andare avanti seguendo questo insegnamento».