4 ottobre: festa di san Francesco. “Io ho fatto la mia parte, Cristo vi insegni la vostra”

Immagine: san Francesco di Cimabue (particolare, Assisi, basilica inferiore)

Cara suor Chiara, arriva la festa del piccolo, grandissimo Francesco. Lasciami fare una domanda scontata, ma la faccio volentieri a te, clarissa: puoi spiegarci quali sono i tratti della sua persona e della sua vicenda che lo rendono così affascinante, così moderno, oggi ancora e nonostante gli ottocento anni che ci separano da lui? Grazie. Orietta

Cara Orietta, è sorprendente constatare il fascino che ancora oggi Francesco suscita in tante donne e uomini. Molte potrebbero essere le letture e le interpretazioni: dipende dalla prospettiva dalla quale ci si pone. Provo anch’io a rileggerne alcune.

UOMO AUTENTICO E POVERO, INNAMORATO DI CRISTO

Francesco attrae per la sua autenticità: è un uomo vero, credibile, affidabile. Nella sua persona trovo una coerenza tra il Vangelo proclamato e il vissuto testimoniato, tra l’opera della Grazia e la collaborazione dell’uomo. Il desiderio di Dio, riconosciuto come Sommo e unico bene e abbracciato come l’unica ricchezza, ha orientato e unificato tutto il suo essere verso la piena conformità a Cristo. In lui, ci narrano i biografi, si sono compiuti tutti i misteri di Cristo. Egli incarna la realizzazione del sogno di ogni credente: vivere il Vangelo sine glossa! Francesco è l’uomo innamorato di Cristo, riconosciuto come la perla preziosa per la quale vendere tutto per acquistarla. L’amore alla povertà ha in lui una connotazione mistica, non sociologica, e diventa la via per una vita autenticamente evangelica. Povertà che non è mancanza, ma riconoscimento di una ricchezza: il Cristo e l’evangelo! Povertà che è togliere tutto ciò che ostacola la comunione con Cristo e con i fratelli: il bisogno di potere, di avere, di apparire …, e che si declina in uno stile di vita da minore, di un uomo che fa della sua esistenza una restituzione all’amore ricevuto. La sua vita totalmente donata è la conseguenza di questo amore ineffabile che lo consuma e che lo porterà al dono delle stimmate come sigillo da parte dell’Amato. Un amore non solitario, ma in compagnia dei fratelli.

FRATELLO UNIVERSALE

Francesco è il fratello universale, fratello degli uomini, del creato … È una fraternità che nasce da un cuore spossessato, riconciliato, privato di quelle piccole e grandi forme di dominio che “sfruttano” gli uomini, il mondo. Il “grande” Francesco ci indica una via di umanizzazione con la sua vita di “piccolo e di minore”, così lontana dalla nostra cultura in cui domina il potere e la corsa alla grandezza. Ci tratteggia una possibile fratellanza tra gli uomini e con le creature che sola può nascere da un cuore riconciliato e pacificato in cui Dio ha preso possesso. Ci mostra la letizia che può scaturire solo dalla consegna fiduciosa. La sua esemplarità fa nascere in noi la nostalgia di una “vita altra”, di una Voce che abita il profondo del nostro cuore e che spesso soffochiamo; di legami che narrano la bellezza della comunione, il calore di affetti che colorano l’esistenza; di una fratellanza possibile solo se costruita dal basso, da donne e uomini poveri. Tutto questo è estremamente affascinante, perché ci riporta alla nostra condizioni di figli amati, fatti a immagine e somiglianza di Dio, in cammino verso la pienezza. Di lui si potrebbe dire ancora molto, e molto sarà ancora detto e scritto. Ciò che importa è che l’attrazione diventi imitazione, non tanto di lui ma del Signore amato sopra ogni cosa. Al termine della sua vita, ai fratelli che lo circondavano ebbe a dire: «Io ho fatto la mia parte, Cristo vi insegni la vostra». Così avvenga anche per noi!