Il vescovo Francesco: “Anche la missione è un frutto della preghiera”

La chiesa ipogea del Seminario di Bergamo gremita di persone, una penombra rotta da qualche piccola lanterna e dalla luce del crocifisso, un canto che pian piano si leva e coinvolge tutti: è così che è iniziata la nuova avventura della Scuola di Preghiera 2.0 per giovani proposta ogni anno dai ragazzi della V Teologia.
Davvero in tanti, giovani e non, hanno accolto l’invito del Vescovo Francesco a pregare insieme e riflettere ancora una volta sul significato della preghiera, sulle motivazioni che ci spingono a pregare e sui modi migliori con cui farlo. Quest’anno i giovani seminaristi, che preparano questo cammino di incontri mensili, hanno deciso di dare un nome nuovo a questa esperienza: Scuola di Preghiera 2.0, come a suggerire un’evoluzione del percorso fatto negli anni scorsi.
La vera novità è in realtà un ritorno alle origini, rappresentato dalla volontà di imparare a pregare, proprio come in una vera scuola, sperimentando vari metodi, legati alle immagini, alle musiche, alle parole.
Tutto ciò è fatto in continuità con la tradizionale Scuola di Preghiera, in cui i momenti di preghiera comunitaria si alternano ai silenzi della riflessione personale, con un Vangelo che fa da guida alla serata, anche grazie alle parole del Vescovo Francesco.
Proprio il nostro Vescovo, ieri sera, ha parlato ampiamente dell’esperienza della preghiera come familiare e semplice, ma allo stesso coinvolgente, soffermandosi poi su come nasce la preghiera. “La preghiera nasce da un vuoto, da un bisogno, da una domanda” – dice il Vescovo. “Pregando consegniamo questo bisogno a Dio”. Ma c’è anche una preghiera che nasce dalla paura, così come una che nasce dalla gioia e dalla meraviglia e diventa un vero e proprio canto di ringraziamento.
“La preghiera porta molti frutti, tra cui la missione. La preghiera ci richiede di raccoglierci, per poi espanderci fino ai confini del mondo” – ha sottolineato ancora il Vescovo, rivolgendosi ai 5 missionari che fra poco partiranno per servire il Signore in diverse zone del mondo. A loro, ieri sera, il Vescovo ha consegnato il crocifisso, che li accompagnerà e sarà sostegno durante la loro missione, proprio alla vigilia della Giornata mondiale per le Missioni, che sarà celebrata domenica 19 ottobre.

A loro va un augurio speciale per il servizio importantissimo che andranno a svolgere, ma un augurio altrettanto bello va ai giovani che hanno accettato e accetteranno durante l’anno di “mettersi alla scuola” di Gesù, ricercando la bellezza del pregare insieme, superando la pigrizia e la fatica, ma aspettando con pazienza i frutti della loro preghiera.

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