Lulù cerca l’amore. In viaggio tra i suricati, piccoli mammiferi che vivono nel cuore dell’Africa

La nuova fiaba di Elide Fumagalli per le nostre #caramelle, nata in un laboratorio al Museo di Scienze Naturali di Città Alta è ispirata alla vita dei suricati, simpatici mammiferi dell’Africa meridionale. Ascoltiamolo insieme.

Lulù era ormai cresciuta. Aveva fatto per tanto tempo la baby sitter ai piccoli della regina ed ora non vedeva l’ora di andare a caccia con gli altri! Tutti sapevano che era troppo dolce per farlo. Si lasciava spesso intenerire: non mangiava farfalle, con gli scorpioni scappava, sebbene nonno Augusto le avesse insegnato come catturarli e come strappargli il pungiglione prima di mangiarselo. Lei lo sapeva fare, ma le sembrava una cosa brutta. Tutto qui.
Quando doveva proteggere qualcuno, invece era la più terribile. Una volta la sentinella aveva dato l’allarme facendo un verso preciso che voleva dire: “Allarme sciacallo”. Tutti si erano messi vicini vicini, avevano rizzato il pelo e abbassato la testa, dondolando avanti e indietro. Sembravano, tutti insieme, un enorme animale peloso. Lo sciacallo continuava ad avvicinarsi. Lei era lì tra loro. Ad un certo punto, un piccolo uscì dalla tana! Lo sciacallo lo vide e si diresse, come un balzo, verso di lui per mangiarselo. Tutti gli altri con le teste abbassate non lo avevano visto. Lulù si drizzo in piedi, tirò fuori i denti e gli artigli e si misi a gridare e a sputare! Lo sciacallo si fermò. Anche tutti gli altri si misero a farlo e così se la diede a gambe. Quella notte, mentre dormivano, l’uno accanto all’altro, dentro la stanza dei sogni, lei decise che era tempo d’andarsene a cercare l’amore. Era in famiglia sì, ma voleva anche lei avere dei cuccioli e lì erano tutti fratelli!
Quel giorno tutti sapevano che lei se ne sarebbe andata. Avevano naso, che vuol dire che capivano ogni cosa di te, semplicemente annusandoti: se avevi avuto dei cuccioli di nascosto lo capivano, lì nessuno poteva averne solo la regina. Se avevi incontrato qualcuno che non era della famiglia lo sapevano o addirittura se ti eri ammalato. I più bravi sentivano anche il profumo dei tuoi pensieri.
Quella mattina quando si svegliò, erano tutti accanto a lei a guardarla. La spulciarono per un po’.. che erano le loro coccole. Erano come carezze fatte di un odore buono che le lasciarono sulla pelliccia.
La cosa più difficile per Lulù fu andare a salutare i piccoli, i suoi fratellini, e in particolare quello che aveva protetto. Diede un’ultima spulciatina a Gaia e se ne andò.
La notte dopo era da sola, aveva freddo e le mancavano tanto… tutti.
L’alba le scaldò la pelliccia e il cuore, tutto quel rosa che diventava arancione e poi giallo mentre saliva all’orizzonte piazzandosi lentamente al centro del cielo. Voleva essere anche lei l’astro della sua nuova famiglia: scoprire dove andare a cacciare, organizzare la difesa, decidere chi avrebbe fatto la sentinella, chi la baby sitter. E soprattutto voleva avere tanti cuccioli, da riempirci l’Africa!
Il vento le portò un odore che non aveva mai sentito. Assomigliava un po’ a quello della sua famiglia ma anche di calendula e ibisco. Ecco da dove veniva! Da una buca sotto terra. Aveva fame e quindi cominciò a scavare. Dopo dieci secondi era già arrivata alla preda. Aveva gli occhi socchiusi per non farci entrare la sabbia e da vicino non ci vedeva proprio bene. Aprì la bocca per addentarla ma quell’odore di… famiglia la bloccò. La luce forte del sole la aiutava a vedere meglio. Era un animale come… lei… con macchie un po’ diverse e un odore che ti faceva venire voglia di farsi spulciare. Anche lui aveva la bocca aperta per mangiarla e si bloccò. Negli occhi di Lulù aveva visto una tenerezza. Le bocche di entrambi lentamente si chiusero. Le loro code che erano dritte, in allarme, si afflosciarono e si toccarono. Rimasero a guardarsi per un po’ in silenzio, poi lui delicatamente con le sue lunghe unghie, le sfiorò la pancia e .. il cuore. E fu amore.
Oggi Lulù è la regina e lui, Edoardo, il re. E hanno riempito l’Africa di cuccioli che si aiutano e sanno stare insieme, fe-li-ce-men-te!

Mammiferi_suricati

E dopo aver letto la storia di Lulù, non resta che andare a vedere i suricati da vicino al Museo di Scienze Naturali. Buona visita 🙂