Alan Poloni racconta “Dio se la caverà”: un romanzo nato sui banchi di scuola

“Nic aveva letto di un ragazzo inglese cresciuto in Cina, quindi bimadrelingua, che si era rivelato fortemente dislessico quando leggeva in inglese ma che era tra i migliori della classe quando si trattava di leggere in cinese. Il suo cervello era svelto per uno dei due linguaggi, lento per l’altro. Era arrivato il momento di emigrare in Cina”. E’ spassoso, ritmico e frizzante lo stile di Alan Poloni di Sarnico, insegnante di italiano alle scuole medie di Albino, autore del romanzo “Dio se la caverà” (Neo edizioni). Tra le pagine scorre una galleria di personaggi ben disegnati e con i quali è facile sviluppare un rapporto di empatia, come Nic, ragazzino dislessico tormentato da insegnanti inconsapevoli e poco comprensivi. Se siete curiosi, non vi resta che partecipare alla presentazione di venerdì 24 ottobre alle 18 alla libreria Universitaria Liub di via dei Caniana, nell’ambito della rassegna di “aperitivi con l’autore” Bergamoscrive, dedicata a giovani autori bergamaschi. Modera l’incontro l’attore e animatore culturale Michele Marinini.
Il romanzo di Alan Poloni è nato sui banchi di scuola: “Tanti incontri con i ragazzi genitori, amici, tante esperienze che pian piano sono confluite in un computer fino a che le storie hanno incominciato a prendere forma. Naturalmente lo spunto viene dalla realtà, ma poi l’immaginazione ha fatto gran parte del lavoro”. L’intreccio è complesso: “Ci sono sei personaggi che apparentemente non si incontreranno mai, e che invece pian piano, misteriosamente, si avvicinano”. Tra i temi più importanti il confronto tra generazioni diverse, con lo sguardo che posano sulla vita. “E’ una commedia, un racconto leggero e divertente, anche se ho cercato di toccare questioni che mi interessavano e che possono toccare tutti”.
Una parte importante ce l’ha la musica, il rock degli anni Settanta e Ottanta, che fa da colonna sonora e insieme contiene una delle chiavi di lettura di questo lavoro. “Non è stato facile – spiega Alan – arrivare alla pubblicazione, scrivo da molto tempo e già altre volte mi ero proposto a diversi editori ma senza successo. Questa volta invece ho ricevuto ben due proposte editoriali e alla fin ho accettato quella che rispettava meglio lo spirito del mio lavoro, senza snaturarlo con un editing troppo incisivo”. E prima di questo romanzo Alan Poloni si è già dedicato a realizzare un documentario “tra Belgio e Francia sulle tracce di mio nonno minatore e sul poeta Rimbaud” e poi uno spettacolo teatrale che abbiamo presentato al Teatro Sociale l’anno scorso, “Ominidi 2.0”, quattro monologhi di altrettanti uomini, ognuno dei quali ha portato sul palco la propria idea (un po’ stereotipata) di donna.