Vite invisibili nel cuore della città. Federico Redaelli presenta «Ruggine»

Ultima tappa alle 18,30 alla libreria Liub di via dei Caniana per la rassegna di aperitivi letterari di BergamoScrive. Dulcis in fundo, l’autore che si presenta questa sera è Federico Redaelli, con il suo romanzo «Ruggine» (Manni editore). Redaelli, classe 1977, nato a Bergamo, ha una storia interessante: dopo gli studi in Scienze dell’educazione e Culture moderne comparate per molti anni ha lavorato come educatore di strada con persone senza fissa dimora alla stazione di Bergamo, poi in una comunità di recupero per tossicodipendenti. Ha insegnato Italiano in Norvegia in una scuola superiore nei pressi di Oslo, ha fatto il contadino in una fattoria della Cornovaglia. Ha molto, quindi, da raccontare. Nel romanzo, molto breve (95 pagine in tutto) apre uno sguardo sul mondo della marginalità, il mondo degli invisibili che camminano a pochi passi da noi ma che non sappiamo spesso vedere né incontrare. Radaelli non nasconde l’aspetto crudo e violento della vita dei “senza dimora”, mettendoci la forza e la concretezza della sua esperienza diretta. Un vagabondo, tra una ubriacatura e l’altra, racconta la sua storia: una vita smarrita tra stazione e case abbandonate, con gli altri senzatetto. Ogni giorno si rinnova la lotta per la sopravvivenza: mangiare, avere una coperta per difendersi dal freddo, non subire violenze. Anche l’amore, qui, che arriva con Ruggine, tossicodipendente dai capelli rosso fuoco, non assume in pieno i colori della speranza e della felicità. Modera l’incontro di stasera il regista Walter Tiraboschi.

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