Nelle letterine a Santa Lucia vincono i classici: costruzioni e orsacchiotti

I bambini, piccolissimi con grandi occhioni sgranati sul mondo oppure ormai grandicelli con lo sguardo puntato al futuro, sono tutti d’accordo: non potrebbero mai rinunciare alla parte più divertente della loro giornata, quella dedicata al gioco.
Sia solo per mezz’ora, con gli amici o con mamma e papà, sommersi da bambole e morbidissimi peluche, con un puzzle o con l’interattivo tablet, in tutte le forme possibili suggerite dalla fantasia ma anche dal mercato e dalla televisione, il gioco è un must a cui non si può dire di no. Lo sa bene la cara Santa Lucia, impegnata in questi giorni a leggere le numerosissime letterine a lei indirizzate, con le liste dei doni che i bambini desiderano trovare appena svegli la mattina del 13 Dicembre. «Io ho lasciato la letterina sotto il cuscino! E’ un segreto ma a te posso dire che cosa ho chiesto a Santa Lucia!».
I piccolissimi, tra i 3 e i 5 anni, hanno le idee molto chiare. Per i maschietti Santa Lucia dovrà cercare una macchinina telecomandata, magari una Ferrari, rossa ancora meglio. Gabriele non teme il pericolo: «Io ho chiesto una caserma dei pompieri, perché da grande voglio fare il pompiere!». Le bambine rimangono sul classico: un bell’orsacchiotto da colorare, quello che poi si può lavare e ricominciare a pasticciare da capo, una Barbie e anche un unicorno, di peluche precisano. Richiestissimo da tutti è il gioco in scatola “Indovina Chi”, tornato di moda tra i cuccioli della Scuola dell’Infanzia. I giochi che sognano di ricevere i bambini più piccini sono gli stessi con cui occupano i pomeriggi una volta tornati a casa, anche se qualcuno confessa di divertirsi con il Nintendo e con il computer, ma non solo. Infatti, la passione per il calcio si fa già sentire: «Io gioco spesso a pallone con il mio papà, in salotto, quando la mamma non ci vede, altrimenti si arrabbia!».
Approdando alle elementari i giochi non cambiano molto, nonostante la tecnologia avanzi all’orizzonte. Thomas, 7 anni, rivela che a Santa Lucia ha chiesto un aereo dei Lego e un pallone, pur giocando tanto con la Wii e la Playstation. Precisa però che quando c’è bel tempo il gioco preferito è fare una bella biciclettata con papà!
I ragazzini più grandi, tra i 9 e i 10 anni, hanno scoperto il fascino della tecnologia e non possono più separarsene. Tutti hanno la Playstation, la XBOX 360 ,la Wii e chi ancora non ha nulla di tutto questo non ha perso tempo, scrivendolo a caratteri maiuscoli nella letterina per Santa Lucia . Alcuni hanno inserito nella lista un libro, spopola il “Diario di una Schiappa”, e sono immancabili i cari Lego. Non dimentichiamo poi le richieste legate alle loro passioni: un bel pallone targato NBA per Federico e una batteria per Matteo.
Quando tornano da scuola? Con i fratelli costruiscono un puzzle, gli altri giochi in scatola sono poco apprezzati, nonostante siano presenti nelle letterine sotto suggerimento dei genitori, che vorrebbero vedere i propri figli con gli occhi meno incollati ad uno schermo. Eppure, tutti confessano che quando il sole chiama i giochi preferiti diventano i classici e sempreverde nascondino e lupo, al parco o in cortile. Se ci sono tristi e minacciosi nuvoloni in cielo? Ci si adatta trasformando il salotto in una giungla tra cui nascondersi dal fratello.
Crescendo la letterina non si scrive quasi più; i gusti cambiano, il gioco occupa meno tempo e soprattutto è sempre più individuale. Danilo e Lorenzo, 13 anni, ormai non escono spesso, solo un pomeriggio alla settimana, preferendo rimanere a casa a giocare da soli con il cellulare oppure ascoltando un po’ di musica («ho chiesto un paio di cuffie per Natale»); quando possono però, districandosi tra la lezione di musica, i compiti e lo sport, non dicono di no ad incontrare i loro amici.
L’appuntamento che assolutamente non si può saltare, a gran sorpresa, è uno solo: quello domenicale in oratorio, per fare due tiri a pallone con gli amici, oppure per una partita a calcio balilla e ping-pong; e a volte, stando bene attenti, si possono trovare anche dei bambini seduti sulla cara vecchia altalena, che dondola a ritmo di una risata.