L’ora di religione a scuola: un mattone per costruire il dialogo tra fedi e culture diverse

L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, dalla prima infanzia all’adolescenza, pone i primi solidi mattoni su cui poggia l’autentico dialogo interreligioso e interculturale nel segno del rispetto e della pace. Non per tutti, certo, è facile capire e condividere questa posizione, come dimostra la scelta di alcuni istituti scolastici privati della bergamasca di cancellare l’ ora di religione dai propri programmi. La Giornata parrocchiale per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, che ricorre proprio questa domenica, 25 gennaio, assume dunque un significato ancor più attuale e profondo. Spiega Don Michele Cortinovis, responsabile dell’ufficio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica: “Desideriamo che questa giornata sia un richiamo in particolare per genitori e studenti, per favorire un momento di sensibilizzazione dell’intera comunità cristiana, perché venga valorizzato al meglio ed effettivamente scelto l’insegnamento della religione nella scuola.” Un appello a scegliere, dunque. Consapevolmente. Il rischio che si corre è quello di sottovalutare questa disciplina e di considerarla un’appendice dell’offerta formativa di cui si potrebbe fare anche a meno. E sarebbe un peccato, la rinuncia a un’opportunità importante. L’insegnamento della religione, come sottolinea il Vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi nel suo messaggio “Aiuta la scuola a non dimenticare gli ineludibili aspetti etici e spirituali dell’uomo, dai quali scaturiscono punti di riferimento sicuri e personalità equilibrate”. L’insegnamento della religione, inoltre, conduce gli alunni a prendere coscienza del patrimonio su cui si basa la civiltà Occidentale, come evidenzia il Vescovo: “E’ il tesoro delle nostre radici religiose, l’unico a cui attingere per evitare le derive della cultura dello scarto, dei tecnicismi, degli individualismi esasperati, dei conflitti e delle violenze”. La presenza, sempre più incisiva, di religioni diverse da quella cattolica sul nostro territorio è sicuramente una ricchezza: l’insegnamento della religione nelle scuole aiuta ad aprire il dialogo all’insegna della convivenza pacifica e del rispetto. In quest’ottica, tutt’altro che facile è il compito di accompagnare questi giovani nella formazione di un’identità libera e responsabile: sono coinvolti genitori, insegnanti, tutti gli educatori. “Nelle ore di religione i nostri ragazzi- prosegue il Vescovo -ciascuno secondo la propria età e maturazione, hanno la possibilità di aprire la mente e il cuore ai veri orizzonti di senso. Nell’incontro con tante coraggiose testimonianze cristiane, sono stimolati a prendersi cura di se stessi, degli altri del mondo in un clima di responsabilità e di solidarietà, per sentirsi realizzati e migliorare il contesto di vita di oggi e di domani”. Aprire il cuore, farsi delle domande, per non precipitare nel buco nero dell’indifferenza e della superficialità.