La pietra per gli occhi: un ritratto inedito di Venezia nel romanzo di Roberto Tiraboschi

“Ho visto un’ombra in bilico sulla sommità di una torre. Oscillava verso il baratro, balbettando una preghiera, sotto un cielo annegato nella pece. Una notte d’inverno dell’anno 1106 di Cristo Nostro Signore”. L’ombra in bilico è Edgardo, chierico amanuense dell’abbazia di Bobbio. Incomincia così “La pietra per gli occhi. Venetia 1106 d. C.” (edizioni E/o) dello scrittore bergamasco Roberto Tiraboschi. Un romanzo ambientato nel medioevo, quando Venezia è ancora soltanto “un agglomerato di isolette di fango rubate alla laguna”. L’autore è stato invitato dagli organizzatori del Premio Bergamo (di cui è stato vincitore con “Sonno” nel 2009) a presentare il suo nuovo romanzo domani, sabato 7 febbraio alle 16 alla biblioteca Tiraboschi. Edgardo, storpio dalla nascita, ha una malattia che gli sta facendo perdere la vista. Un confratello, però, gli offre una speranza: a Venezia pare esista una pietra “limpida come l’acqua, più trasparente dell’aria” che i sapienti di Alessandria d’Egitto usavano proprio per guarire le malattie degli occhi procurate dalla vecchiaia. Roberto Tiraboschi tratteggia un affascinante affresco storico, raccontando della nascita di una città costruita sull’acqua “lungo la costa del nostro mare, là dove diversi fiumi sfociano insieme, intrecciandosi l’uno con l’altro in un labirinto inestricabile di bacini e canali, laghi e piscine. I suoi abitanti si muovono solo su barche, corrono sulle onde più veloci di navi al galoppo, conoscono tutti i nomi dei pesci dell’oceano, sanno governare i venti e non hanno paura di spingersi oltre le Colonne d’Ercole”. Edgardo parte con il confratello Ademaro, ma la sua ricerca si scontra con una realtà cupa, difficile, confusa per un monaco come lui, abituato a vivere lontano dal mondo. E’ l’inizio di un’avventura affascinante, tra misteri, delitti (un misterioso assassino che cava gli occhi alle sue vittime e li sostituisce con globi di vetro), labirinti, segreti, lotte di potere. Un ritratto inedito di Venezia, una ricostruzione credibile e accurata di un’epoca lontana.
Domenica 8 febbraio, poi, è in programma il Pranzo Giallo organizzato dall’associazione “Il cavaliere giallo” che devolverà il ricavato al Premio di Narrativa: un aiuto per realizzare i laboratori di lettura nelle scuole. L’appuntamento è alle 12,30 alla Saps di Lallio.
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