A Zogno i ragazzi decorano tovaglie e imparano a impastare il pane

Il tema scelto della Diocesi per questo tempo di Quaresima è particolarmente attuale: l’importanza della tavola, intesa anche come momento di condivisione, sarà al centro del più importante evento mondiale dei prossimi mesi. Anche Expo 2015 (a Milano dal 1°maggio al 31 ottobre), infatti, ha come slogan “nutrire il pianeta” e nel loro piccolo le parrocchie cercano, a loro modo, di avvicinarsi a questo spirito, proponendo tracce di riflessione ad hoc. A Zogno, per esempio, i ragazzi dell’oratorio San Giovanni Bosco sono invitati ogni settimana, durante l’ora di catechesi (dopo l’adorazione e un momento di riflessione sul Vangelo proposto) a un vero e proprio laboratorio: preparare una tovaglia speciale su cui ognuno può scrivere la parola più toccante della lettura appena ascoltata. E il risultato, spiega Don Samuele Novali, direttore dell’oratorio, sarà visibile da tutta la comunità: «I bambini di terza elementare la useranno per la Prima Comunione, i cresimandi durante la lavanda dei piedi il Giovedì Santo, mentre i più piccoli decoreranno una tovaglietta americana ciascuno e la porteranno a casa». La speranza, infatti, è che le attività dell’oratorio possano continuare anche in famiglia, vero luogo in cui si condivide il pasto e si impara a «preparare la tavola, non sprecare il cibo e non abbuffarsi» come ricorda Don Samuele. Per questo, durante la Quaresima si pensa anche ai più bisognosi: ogni settimana viene organizzata per tutti una raccolta di diverso genere – viveri, indumenti, denaro destinato all’acquisto di medicinali e alle missioni – in collaborazione con la Caritas interparrocchiale. «Le offerte si portano in Chiesa o ai piedi della statua del patrono S. Giovanni Bosco, finora la risposta delle famiglie è stata molto positiva e generosa».

Ma il gesto più semplice e più significativo di tutti, forse, è l’esperienza che viene proposta nei ritiri: i ragazzi impastano il pane, lo cuociono nel forno dell’oratorio e poi lo portano a casa. «Quest’estate alcuni giovani della parrocchia partiranno per il Perù, insieme a me – conclude don Samuele – e, prima di fare grandi gesti dall’altra parte del mondo, mi sembra giusto dare importanza alle piccole cose».

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