La Lega da Bossi a Salvini. Qualche appunto di storia recente per capire

GLI INIZI

Nella nostra città, il 22 novembre 1989 vengono sottoscritti davanti ad un notaio l’Atto costitutivo e il testo dello Statuto del Movimento Lega Nord. Il Muro di Berlino è caduto qualche giorno prima, il 9 novembre. Il primo congresso si tiene a Pieve Emanuele, alle porte di Milano, dall’8 al 10 febbraio 1991. Vi confluiscono Liga Veneta, Lega Lombarda, Piemont Autonomista, Uniun Ligure, Alleanza Toscana, Lega Toscana, Movimento per la Toscana, Lega Emiliano-Romagnola. L’ascesa elettorale del Movimento incomincia con le elezioni amministrative del 6 maggio 1990: 4% dei voti su base nazionale, ma in Lombardia è già il secondo partito con il 18,9%, davanti al PCI (18,8%) e dietro la DC (28,6%).

LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO, BOSSI. IL BIANCO DC DIVENTA VERDE LEGA

A Cene, primo sindaco leghista, parroco benedicente. Per comprendere la piattaforma politica della Lega, occorre dare uno sguardo al contesto socio-politico e culturale del Paese, dopo l’assassinio di Moro e la crisi finale della solidarietà nazionale. Il sistema dei partiti è diventato il maggior agente del debito pubblico. Lo Stato sta colonizzando “i mondi vitali” dell’economia alla società. Il centralismo statal-burocratico soffoca i territori più sviluppati, quelli del Nord. Le driving forces  della globalizzazione scavano sotto gli Stati nazionali. La caduta del Muro di Berlino assesta il colpo di maglio definitivo al sistema politico italiano. Nella bergamasca il bianco democristiano si trasforma d’incanto in verde leghista. Che risposte offre Bossi? L’autonomia socio-economica e istituzionale del Nord. I soldi del Nord devono restare al Nord. E’ la proposta delle piccole patrie. E’ la Lega come sindacato del Nord. Bossi piegherà ben presto verso l’ipotesi di secessione, prendendo in mano l’ipotesi federalista solo quando entrerà nel governo Berlusconi nel 2001. Resta, tuttavia, europeista: se lo Stato nazionale viene meno, a maggior ragione serve una dimensione istituzionale federale europea. L’Europa: una federazione di popoli, non di stati. Sullo sfondo di questo programma politico sta un forte attacco al sistema dei partiti, identificati come l’architrave del centralismo statale e come protagonisti della corruzione diffusa.

LA LEGA DI BOSSI ADDOMESTICATA DA BERLUSCONI

Questa Lega esce sconfitta dalla Seconda repubblica. Berlusconi l’ha addomesticata e paralizzata nel suo sistema nazionale di alleanze: con la Lega al Nord, con Alleanza nazionale al Sud. Il 7 dicembre 2013 Matteo Salvini vince le primarie per l’elezione a segretario della Lega con l’82% dei voti, mentre Bossi arriva al 18%. Il giovane ragazzo che frequentava il Leoncavallo propone alla Lega un altro paradigma. Preso atto che sia la secessione sia il federalismo sono stati sconfitti, punta sull’antieuropeismo, sull’uscita dall’Euro, sulla chiusura anti-immigratoria. Salvini si propone di raccogliere il disagio nazionale, che Grillo ha convogliato provvisoriamente sul Movimento 5 Stelle e  che sta disperdendo. La difesa degli interessi del Nord è ormai una bandiera stinta.

LA LEGA DI SALVINI TRA MARINE LE PEN, PUTIN E LA COREA DEL NORD

Salvini si configura come una destra nazionale populista, illiberale, antieuropea. Le sue alleanze internazionali, in particolare con Marine Le Pen, le simpatie verso Putin nonché la visita in Corea del Nord sono altrettanti segnali stradali di un’altra direzione, rispetto alla Lega di Bossi. I punti di rottura sono più numerosi delle linee di continuità. Non è detto che il vecchio elettorato leghista ritorni sulla Lega. Ma, in compenso, ne può arrivare di nuovo dalla decomposizione di quello berlusconiano e grillino. Dipenderà dalla ripresa economica, se e quando si vedrà con nettezza, e dalla riforma del sistema elettorale se Salvini sarà in grado di diventare il polo di destra del sistema politico. Da decenni esiste una forte corrente sotterranea di destra nella società italiana, che è stata imbrigliata nella Prima repubblica dalla DC e nella Seconda da Berlusconi. Salvini si propone di farla venire a galla e di fornirle rappresentanza.