Palma il Vecchio ad Alzano Lombardo. La storia della Pala del Martirio di San Pietro

Si è aperta, con successo, la mostra monografica di Palma il Vecchio alla Gamec di Bergamo, curata da Giovanni Villa. Accanto alla mostra cittadina, la prima dedicata al grande maestro bergamasco del Cinquecento, una serie di iniziative che abbracciano anche la provincia, molte delle quali promosse dalla nostra diocesi. Ne abbiamo già parlato, e lo faremo ancora. In questa settimana ricca di  inaugurazioni scegliamo una prospettiva “laterale” e vi raccontiamo nel dossier quattro opere con una storia particolare. Un invito a posare uno sguardo sensibile e attento anche sugli aspetti di queste esposizioni che non saltano subito all’occhio.

Da venerdì scorso, da quando è stata inaugurata la mostra dedicata a Palma il Vecchio ad Alzano Lombardo, la terza sacrestia del complesso della basilica di San Martino è immersa nella penombra. Le elaborate evoluzioni delle sculture lignee del Fantoni, opere di grandissimo pregio, che lasciano a bocca aperta chiunque si fermi ad ammirarle, per una volta fanno soltanto da (splendida) cornice, come ombre sussurrate sullo sfondo.
In primo piano, sotto le luci, c’è lei, la pala con il Martirio di San Pietro da Verona, capolavoro del pittore originario di Serina, realizzato tra il 1526 e il 1527. Splendente nei colori, intrigante nella composizione narrativa. Felice la scelta di esporla ad Alzano Lombardo, prossima al luogo a cui era originariamente destinata, la chiesa di San Pietro, costruita dalla congregazione dei Disciplini bianchi, e dove viene costantemente esposta: nel Museo di San Martino, anche se con un allestimento, ovviamente, speciale. Così anche la cittadina che la accoglie, piccola, ma così ricca d’arte e di storia, si ritaglia un raggio della molta luce che cade in questi mesi sulla grande mostra di Palma il Vecchio alla Gamec di Bergamo e diventa il cuore di un itinerario singolare e prezioso che vale la pena di percorrere. La mostra nasce anche dal desiderio di ricordare con solennità il ventesimo anniversario della nascita del Museo, voluto da Carlo Panigada e Valerio Mazzoleni, e di offrire un contributo ad Expo, valorizzando le eccellenze del territorio.

Quest’opera ha una storia del tutto particolare. Sembrerebbe che Palma il Vecchio l’abbia pensata per un concorso della confraternita di San Pietro Martire di Venezia, di cui faceva parte, in cui gareggiava con alcuni altri grandi pittori dell’epoca, tra i quali Tiziano e il Pordenone: vi mostriamo i bozzetti delle altre opere, e vi raccontiamo la pala nel dettaglio nel video realizzato dal Santalessandro proprio per accompagnare questa mostra, e che trovate all’interno del post e sul nostro canale Youtube.
L’opera del Palma, per quanto straordinaria, non vinse la prestigiosa gara veneziana: la commissione andò a Tiziano. Ma grazie a un intermediario della congregazione dei Disciplini bianchi, che stava cercando un’opera proprio sul tema del Martirio di San Pietro, la pala arrivò ad Alzano. Nella chiesa di San Pietro in occasione della mostra è stata posta una riproduzione, per ricostruire con accuratezza l’ambiente cinquecentesco ideato dall’architetto rinascimentale Pietro Isabello. L’effetto è molto suggestivo, la chiesa uno scrigno prezioso e sconosciuto, probabilmente, anche a molti bergamaschi. Anche di questo si può vedere un assaggio nel nostro video. La mostra è aperta fino al 21 giugno tutti i giorni dalle 14,30 alle 18 e il venerdì anche dalle 20,30 alle 22.