Il ministro per le infrastrutture si è dimesso. Lupi e agnelli

Foto: il ministro dimissionario Maurizio Lupi

Il ministro per le infrastrutture e i trasporti Maurizio Lupi si è dimesso. Ai competenti di politica di raccontarci il perché e il percome si è arrivati a questo. Agli annusatori di cose del palazzo di raccontarci i retroscena. Noi ci riserviamo il banale permesso di sussurrare alcune sensazioni e di provare a rifletterci sopra.

LUPI E INCALZA

Che Maurizio Lupi abbia avuto qualche rapporto con Ercole Incalza, il super dirigente ministeriale ora in carcere, era inevitabile. Lo ha riconosciuto il ministro e lo ha riconosciuto il dominus degli appalti pubblici. Che Maurizio Lupi abbia speso qualche parola con l’onnipotente Incalza a favore del proprio figlio è pure possibile, anzi probabile. Ma lo ha fatto, questa è una delle nostre sensazioni, con notevole souplesse. Non ha detto a Incalza: «Tu devi far lavorare mio figlio», ma gli ha detto: «Mio figlio verrà a parlarti». Per cui gli accusatori hanno potuto dire: Lupi ha favorito il figlio e Lupi ha potuto rispondere: non ho mai chiesto favori per mio figlio. Hanno ragione tutti e due.

IL LUPO CATTIVO E GLI AGNELLI INNOCENTI

A partire da questo si è scatenata la bagarre. Lupi è diventato il grande intrallazzatore e i moralizzatori sono andati a nozze. In primo piano, ovviamente, i grillini, i quali, ormai, si stanno specializzando: l’inefficacia politica l’hanno sostituita con uno straordinario rigore morale. La bagarre ha confermato alcune cose note. Prima. Non interessa la morale, ma lo spettacolo sulla morale. La colpa, possibile, del ministro diventa il pretesto, certo, per esibire la propria bontà. Seconda. Anche in questo caso, soprattutto in questo caso, tutti gli altri sono buoni, il ministro è cattivo. Un esercito di agnelli ha accusato il Lupo – il Lupi – cattivo.

Lupi sarà anche lupo cattivo. Ma è lecito avere qualche dubbio sulla totale bontà di tutti quegli agnelli che si sono affannati con tanto zelo ad accusarlo. Anzi, si ha la sensazione – un’altra sensazione – che il Lupo è di fatto un po’ agnello e gli agnelli sono un po’ lupi.

 

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