Dall’oro al cielo: mostre, percorsi, guide e un documentario sull’antica cattedrale

Palma il Vecchio, Expo, Bergamo: il trait d’union è quello di un nuovo umanesimo e di un’ecologia dell’uomo, che vede nell’arte una delle sue principali fonti di energia. Questo il filo conduttore delle iniziative culturali promosse dalla Diocesi di Bergamo e dalla Fondazione Adriano Bernareggi (con il sostegno della Fondazione Credito Bergamasco) in occasione di Expo 2015 e in collaborazione con l’evento “Palma il Vecchio”, la prima grande retrospettiva internazionale dedicata a Jacopo Negretti.
Gli appuntamenti promossi dalla Diocesi costituiranno dunque un percorso che intende lasciare un segno profondo nella vita culturale della città: dalle pubblicazioni degli itinerari con tematiche legate all’opera di Palma il Vecchio alla nuova guida del Museo e Tesoro della Cattedrale (su cui è stato realizzato il documentario “Tesori sepolti- storia di un cantiere lungo 1.500 anni), dalla mostra “Dall’oro al cielo- Le forme della fede a Bergamo tra tardo gotico e Rinascimento) all’esposizione “Nutrire il mondo con la bellezza”, con le opere dell’artista francese Jean-Marie Pirot, in arte Arcabas. E i frutti della sinergia tra istituzioni e del carattere permanente di queste iniziative sono stati esemplificati dalla battuta di Monsignor Giulio Dellavite, segretario generale della Diocesi, al termine della conferenza stampa di presentazione tenutasi al Centro Congressi:“Da un Palma è nata una foresta”.
Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco, nel corso della presentazione delle iniziative ha illustrato il “Metodo Palma”: “Questo titolo vuole delineare un tentativo di utilizzare uno strumento come una mostra internazionale per attivare il territorio: è stata una semina lunga, durata due anni, ma la soddisfazione di veder nascere una serie di iniziative importanti ci gratifica e dà un senso al nostro impegno”. Per don Fabrizio Rigamonti, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Curia Diocesana di Bergamo “queste iniziative rimarranno come patrimonio permanente, anche quando gli eventi straordinari come l’evento di Palma il Vecchio e le mostre si chiuderanno, per sostenere gli itinerari di fede e di spiritualità, a beneficio dei turisti ma anche delle comunità cristiane”. Le iniziative sono dunque frutto di un lavoro importante per valorizzare e promuovere il patrimonio artistico conservato nelle chiese della nostra città, come sottolineato da don Giuliano Zanchi, segretario generale della Fondazione Bernareggi: “Le pubblicazioni riguardano due itinerari ideali: il primo sulla riscoperta dei nuclei storici dell’antica Bergamo di origine quattrocentesca, il secondo sulla conoscenza delle opere di Palma il Vecchio conservate nelle chiese bergamasche. E’ stata inoltre realizzata la nuova guida del Museo e Tesoro della Cattedrale, accompagnata dalla realizzazione di un documentario sulle scoperte archeologiche nel sottosuolo della Cattedrale”. Infine don Emilio Brozzoni del gruppo Aeper (e responsabile della Comunità Nazareth di Torre de’ Roveri) ha illustrato i contenuti dell’esposizione di Arcabas: “Si tratta di un’artista Un artista in grado di parlare all’uomo, dell’uomo. Ne sa cogliere ed esprimere la sacralità e la bellezza. Quella sacralità e quella bellezza che muovono, orientano, significano il nostro lavoro, la nostra presenza, il nostro spenderci, le nostre scelte di vita”.
Ma ecco in dettaglio tutte le iniziative culturali promosse dalla Diocesi di Bergamo per in occasione di Expo e in collaborazione con l’evento “Palma il Vecchio”:

1. Sguardi sul Rinascimento, artisti e architetti nelle chiese di Bergamo
L’itinerario proposto mette in evidenza, a beneficio del pubblico, i nuclei storici della antica Bergamo di origine quattrocentesca. Partendo da Sant’Alessandro in Colonna (con piazza Pontida, la Maddalena, San Leonardo) muove dal Sentierone verso via Tasso (con San Bartolomeo, Santo Spirito, l’Ex Convento dei Canonici Lateranensi) per proseguire verso Borgo Pignolo (con San Bernardino e Santa Croce). Questo itinerario, mentre racconta la storia culturale e religiosa della Bergamo antica, fa attraversare un museo itinerante in cui scoprire immensi protagonisti della storia dell’arte, da Bergognone a Lotto, da Isabello a Moroni.Sulla base di questo lavoro la Fondazione Bernareggi sarà in grado di promuovere in forma permanente un programma di visite guidate aperte al largo pubblico nelle chiese che compongono questo affascinante itinerario artistico e spirituale.

2. Lontano da Venezia- Jacopo Palma il Vecchio nelle chiese bergamasche

I quattro siti parrocchiali che conservano pale d’altare di Palma il Vecchio e che saranno indicate nell’itinerario territoriale della mostra, si prestano a un itinerario analogo a quello de borghi cittadini. La Fondazione Bernareggi ha curato per questo la pubblicazione di un secondo itinerario che diviene un piccolo contributo alla conoscenza delle opere di Jacopo Palma il Vecchio conservate nelle chiese bergamasche. Prima di inoltrarvi nell’itinerario suggerito sarete invitati a ripercorrere la biografia del pittore, tramite la fonte storiografica più autorevole del Cinquecento, Le Vite di Giorgio Vasari. Diversi sono i capitoli dedicati ai paesi che conservano le opere di Palma, presi a pretesto per riflettere su aspetti di interesse più generale. Il luogo delle origini familiari, e allo stesso tempo quello che raccoglie il maggior numero di dipinti, è Serina: una sorta di «piccola Venezia» in mezzo ai monti. Per la principale chiesa del paese sono state commissionate opere di pittori di educazione veneziana, colleghi e amici di Palma: da Francesco Rizzo da Santacroce a Andrea Previtali. Alcuni di loro – da Girolamo Santacroce a Giovanni Cariani – hanno subito il fascino dell’arte di Palma e ne sono rimasti sedotti. D’altra parte il suo successo a Venezia è stato tale da metterlo nelle condizioni di non sentirsi in dovere di rientrare stabilmente in patria, come sarebbe accaduto a Cariani o allo stesso Previtali. Questa fama lagunare ha comportato anche la possibilità che sue invenzioni siano state copiate, o prese a modello, dalle botteghe che gravitavano intorno a lui, come è capitato nel caso della pala di Zogno.

3. La nuova guida del Museo e Tesoro della Cattedrale

La nuova guida del Museo e Tesoro della Cattedrale di Bergamo ripercorre le fasi di scoperta e scavo fra sito archeologico e attuale edificazione, da destinare alla divulgazione presso il pubblico turistico e non specializzato. Raccoglie in un unico racconto tutti i documenti della storia artistica e religiosa legati alla vita della Cattedrale di Bergamo, dai resti delle antiche cattedrali (paleocristiana e romanica), al loro rifacimento rinascimentale.

4. Documentario “Tesori Sepolti- Storia di un cantiere lungo 1.500 anni”

Il documentario filmato ricostruisce, con documenti amatoriali e interviste ai protagonisti, l’avventura della scoperta delle antiche cattedrali di Bergamo, spiegandone al largo pubblico il significato storico, culturale e artistico. Il dvd del documentario è inserito nella nuova guida cartacea del Museo e Tesoro della Cattedrale. Il documentario sarà presentato in prima nazionale lunedì 9 marzo alle 21 al Conca Verde di Bergamo, con ingresso libero.

5. «Dall’oro al cielo – Le forme della fede a Bergamo tra tardo gotico e rinascimento»

Al Museo Adriano Bernareggi, dal 21 marzo al 21 giugno, si terrà un’esposizione sulle forme della fede a Bergamo tra tardo gotico e rinascimento. Il tema è affrontato prendendo spunto dalla funzione di alcune opere d’arte (scomparti di polittico, predelle, dipinti di destinazione pubblica e privata), organizzate in gruppi tipologici e allestite diacronicamente. Lo scopo della rassegna, a cura di Simone Facchinetti, è quello di mettere in evidenza come, a cavallo tra Quattro e Cinquecento, siano avvenuti dei mutamenti fondamentali nell’elaborazione delle forme delle opere d’arte e come tali mutamenti riflettano una nuova concezione del rapporto con la fede e con il genere della rappresentazione del soggetto sacro. In ultima analisi le opere registrano i cambiamenti che investono l’uomo del tempo, a ridosso degli anni della Riforma. Questa mostra permetterà fra l’altro di riscoprire un “Sant’Antonio” inedito, poco conosciuto che proveniva da Santa Croce a Gerosa e poi verso la fine dell’Ottocento sarebbe stata trasferita nella casa parrocchiale di Santa Caterina. L’opera è stata restaurata grazie al finanziamento della Fondazione Credito Bergamasco.

6. “Arcabas- Nutrire il mondo con la bellezza”

Dal 29 marzo al 28 giugno (con inaugurazione 28 marzo, alle 18), alla chiesa di S. Agata il Gruppo Aeper promuove l’esposizione dal titolo «Nutrire il mondo con la bellezza», con opere dell’artista francese Jean Marie Pirot, in arte Arcabas. Alla mostra si accompagna un nutrito programma di manifestazioni d’arte, attorno al tema della «bellezza»: teatro, danza, canto, musica (con varietà di strumenti), poesia, testimonianze, contributi di pensiero, momenti di interiorizzazione. Luogo principale dell’esposizione e degli eventi culturali sarà la Chiesa di S. Agata nel Carmine in Città Alta, altre opere saranno visitabili al Museo Bernareggi e lungo alcuni percorsi in Provincia: la Chiesa della Resurrezione a Torre de’ Roveri c/o Comunità Nazareth; la Cappella della Riconciliazione a Costa Serina c/o Comunità «La Pèta», la Chiesa parrocchiale di Ardesio e la Chiesa parrocchiale di Cenate Sotto.

Nella foto: particolare del “Cristo sorretto da angeli” di Silvio Giampietro, 1540, olio su tela, Sedrina

documentario2

documentario3

documentario5

Tesori Sepolti – Storia di un cantiere lungo 1500 anni (TRAILER) from Officina della Comunicazione on Vimeo.