Tiramisù alle fragole. Un dolce superleggero…Ma è buono lo stesso?

Un dolce a fine pasto quando inviti qualcuno ci vuole. Incoraggia le chiacchiere, sazia gli occhi e il palato. Una piccola concessione alla gola che rende un’occasione speciale. Festosa. E il tiramisù, si sa, piace a tutti.
Ma se tra i tuoi commensali ci sono: una persona intollerante ai lieviti, una a dieta stretta, che deve evitare in particolare i formaggi cremosi e troppo grassi, un bambino, per il quale il caffé è sicuramente controindicato, una persona che è ancora convalescente dopo una brutta influenza, come lo fai questo benedetto dessert?
Pensi e ripensi, e molto più tardi, tra le corsie del supermercato, nel reparto frutta e verdura, dopo aver sfogliato una serie di ricettari dietetici senza aver trovato niente di convincente, ti viene in mente una compagna di università che una volta, tanto tempo fa, ti aveva insegnato la nota variante di tiramisù con le fragole. Molto «light», adatto a chi tiene alla linea e alla salute. Bellissimo: colorato, leggero, funzionerà certamente. Prima la spesa: biscotti savoiardi, ricotta fresca, non quella confezionata, perché dovrebbe essere più saporita e cremosa, uova, zucchero integrale (quello bianco non si usa più, dicono tutti che fa male), qualche arancia, e soprattutto fragole: guarda guarda, ce ne sono tantissime, e hanno un aspetto proprio invitante. Ultimo tocco: prendiamo un pacchetto di amaretti. Un po’ di sapore, una consistenza croccante.
Una volta a casa cerchiamo la teglia giusta, di vetro, così si vedono gli strati del dolce, di media grandezza, non siamo in tanti. E poi via. Prima laviamo tutte le fragole: ne abbiamo prese due vaschette, calcolando un dolce dal quale ricavare una decina di porzioni (piccole, troppo golosi no). Una la usiamo per preparare un frullato diluito con un po’ d’arancia e addolcito quanto basta. L’altra la teniamo da parte per la decorazione finale, tagliando i frutti a fettine.
Prepariamo la crema: cinque tuorli d’uovo, cinquanta grammi di zucchero per ogni tuorlo, circa 100 grammi di ricotta per ogni uovo. Mescoliamo bene con il frullatore a immersione, fino a ottenere un composto denso e liscio.
Il procedimento resta quello classico del tiramisù: si bagnano i biscotti nel frullato di fragole, si dispongono nella teglia, si ricoprono con la crema. Poi si pestano gli amaretti e si dispongono sopra la crema. Noi abbiamo lasciato la crema al naturale, ma volendo la si può arricchire con un cucchiaio di frullato, così diventa “rosa”. Così come si può spalmare ancora un po’ di frullato prima della crema, per assicurarsi che venga ben assorbito.
Secondo strato, stessa procedura. E alla fine la decorazione di fragole tagliate: il tiramisù è pronto.
Le reazioni a tavola sono discordanti. Le persone con problemi vari di intolleranze, dieta e salute, che guardano i dolci con terrore: entusiaste. I bambini e gli ospiti con ottima salute e senza problemi di dieta: «Ma c’è il mascarpone nella crema? No? Ma c’è il cioccolato? No? Cosa hai usato al posto del caffé? Il frullato?» e poi, discretamente, qualche piattino resta intatto. Il giorno dopo, un’amica consiglia: «La prossima volta al posto dei savoiardi usa le millefoglie. Invece degli amaretti, qualche meringa spezzettata. E se proprio non puoi metterci il mascarpone, prepara una crema pasticcera. Un po’ meno light, ma piacerà a tutti». Vi passiamo anche il consiglio «alternativo». La cucina si nutre anche di passaparola, come i file opensource, e le ricette diventano personali solo col tempo e più tentativi…To be continued.

INGREDIENTI
(per otto-dieci persone non troppo golose)
Savoiardi q.b.
Per il frullato e la decorazione:
500 grammi di fragole
arance q.b.
200 grammi di amaretti
Per la crema:
5 tuorli d’uovo
250 grammi di zucchero integrale
500 grammi di ricotta cremosa