Golgota, la collina della vita. Tre “campanili” uniti dal teatro e dalla cultura

Il teatro come elemento unificatore di tre comunità. Questo è “Golgota, la collina della vita”, esperienza di teatro di comunità che vede la partecipazione, anche in fase realizzativa, degli abitanti dei tre paesi e cinque parrocchie di Fonteno, Solto Collina e Riva di Solto. L’appuntamento torna anche quest’anno e non più per una sola data, ma tre: è iniziato ieri, sabato 11, proseguendo poi sabato 18 e sabato 25 aprile. Questa è una delle novità della della quinta edizione, che vede per la prima volta la collaborazione con “DeSidera teatro&territorio”. Il progetto del teatro di comunità, rispetto a come era stato nei quattro anni precedenti, infatti, si è evoluto e ora assume una nuova forma, cambia il linguaggio e propone anche temi attuali. Rimane la partecipazione degli abitanti dei paesi, sempre protagonisti della manifestazione, che ricoprono diversi ruoli: da attori, lettori a tecnici fino a scenografi. “L’esperienza di Golgota era nata quasi per scherzo nel 2011, come partecipazione al festival “Crocifixus” – spiega Walter Spelgatti, direttore artistico del progetto – abbiamo sempre creduto nel collaborare e fare rete con realtà diverse e quest’anno accade con DeSidera. Questa collaborazione ha portato anche a rinnovare il messaggio di Golgota che per quattro anni è stato un progetto di teatro di comunità, nato sull’esigenza di tre comunità di fare qualcosa di significativo e che ha portato centinaia di persone – il primo anno 400 – in una processione lunga 7 km e attraverso una drammatizzazione contemporanea, a far rivivere i momenti della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo”. Simbolo e tematica di questa edizione è il “campanile”: “Abbiamo scelto la figura del campanile, trasportando l’immagine al concetto di campanilismo: un concetto sentito nelle comunità, ma che Golgota sin dal principio ha cercato di abbattere”. I campanili delle chiese dei paesi di Fonteno, Solto Collina e Riva di Solto, anche rappresentati in illustrazioni dall’artista Alessandro Alghisi (si possono ammirare fino a giovedì 16 aprile nella sala eventi della Domus in piazza Dante a Bergamo): “sono visti come tre capitoli e ogni serata sarà divisa in tre momenti fondamentali. Lo schema sarà uguale per le tre date: la prima parte è caratterizzata da una camminata comunitaria, la seconda sarà una performance che trasformerà il campanile in una sorta di minareto dal quale lettori declameranno messaggi sul significato di campanilismo e sul senso della comunità, scritti dal professor Claudio Bernardi dell’Università Cattolica di Milano e la terza parte si svolgerà in chiesa dove attori verrà proposta una meditazione teatrale sulla passione”. E per queste riflessioni sono stati scelti i testi di Mario Luzi, Dario Fo e Charles Péguy. Si comincia, dunque, questa sera, sabato 11, a Fonteno con il primo capitolo “Il cuore della comunità”. Al campo sportivo è fissato il ritrovo dal quale alle 20 partirà una fiaccolata che si snoderà per le vie del paese fino ad arrivare alle 20,45 sul sagrato della parrocchiale dei SS. Faustino e Giovita. Qui si terrà la lettura dal campanile, che sarà illuminato da enormi fari e dal quale poi scenderà un angelo che come un accompagnatore, condurrà la gente in chiesa dove, alle 21, si assisterà alla meditazione teatrale della passione secondo Mario Luzi (tratta dalle riflessioni scritte dal poeta per la Via Crucis presieduta da Giovanni Paolo II, il Venerdì Santo del 1999). A dialogare con gli attori della comunità ci sarà il coro “Voci dalla Rocca” di Breno (Bs). La seconda serata sarà sabato prossimo, 18 aprile, a Solto Collina. Il tema sarà “Il battito del tempo” e la meditazione sulla passione sarà tratta da “Mistero Buffo” di Dario Fo, con l’intervento musicale dell’ensemble di tromboni “Mascoulisse quartet” di Brescia. L’ultima data sarà sabato 25 aprile a Riva di Solto, dedicata al “Suono della festa”, che proprio le campane faranno ascoltare. Le riflessioni saranno affidate alle parole sulla passione di Charles Péguy che saranno intervallate dalle esecuzioni del “Cavellas Chorus” di Endine Gaiano (Bg).

“Da tempo guardavamo l’esperienza di Golgota perché è esperienza di teatro di comunità vera – afferma Gabriele Allevi, direttore artistico di DeSidera – tre comunità che svolgono un’azione teatrale comunitaria, compiono un gesto insieme per migliorare il rapporto tra le persone, per avvicinarle. In questa 5a edizione ci siamo anche noi, dando il nostro contributo: sono curioso di vedere la contaminazione tra DeSidera e Golgota”.

Tutte le serate sono ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Si svolgeranno anche in caso di maltempo. Info: 348.0811402.