I gioielli creativi di Stefania: «I colloqui erano una continua delusione. Così ho inventato qualcosa che fosse solo mio»

Sulla vetrina campeggia una citazione di Nelson Mandela: «Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso». Lei, Stefania Antonov, 30 anni, il suo sogno l’ha inseguito e da quasi quattro anni è diventata un’artigiana del gioiello, nel modo più contemporaneo del termine, aprendo il negozio «Creatò gioielli creativi» a Bergamo.
Monete portafortuna cinesi, bossoli veri, ingranaggi di orologi vintage, carta giapponese nelle sue mani si trasformano in gioielli originali ed unici.
Stefania, diplomatasi al liceo artistico, ha frequentato un corso di laurea in Scienze Storiche indirizzo storia e documentazione storica, ma poi ha deciso di seguire la sua vera passione, complici anche le delusioni ottenute ai vari colloqui di lavoro: «L’idea di aprire il negozio – racconta Stefania – mi è venuta come sbocco naturale nel seguire la mia passione. Le delusioni ai colloqui hanno di sicuro contribuito, ma principalmente è stato il desiderio di crearmi un lavoro che mi facesse sentire realizzata nel fare quello che amavo. Avevo notato che erano pochi i negozi che offrissero bijoux completamente artigianali, con un insieme di tecniche e materiali sempre diversi e creativi e cosí mi sono lanciata. Il mantra che mi accompagna da quando ho iniziato è la citazione di Goethe: «Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala! Il coraggio ha in sè genio, potere e magia. Incomincia adesso!».
Stefania apre il primo negozio in via Pignolo nel novembre del 2011, nonostante molte persone a lei vicine le sconsigliassero una simile scelta per il periodo di crisi e il timore che articoli cosí particolari non potessero riscuotere successo nel pubblico: «All’inizio sono stata sconsigliata da molti per via della crisi – prosegue Stefania – e dell’articolo particolare che vendevo.  Essendo estremamente testarda, avevo chiara la visione di quello che volevo raggiungere. È stata una crescita lenta e costante, la difficoltà maggiore in questi anni è stata spiegare alle persone l’artigianalità e il lavoro che sta dietro ogni singola creazione, non tutti riuscivano a capire ed apprezzare il lavoro. Nonostante questo sono riuscita a trasmettere la passione che mi anima e ora dopo tre anni e mezzo ci sono ancora, sto crescendo, la gente apprezza sempre di più quello che propongo, a volte venendo da me apposta anche da fuori Bergamo. Queste sono le mie soddisfazioni, inoltre trovo meraviglioso poter indossare un oggetto per il quale c’è voluto tempo, impegno e maestria nel crearlo, un gioiello che rimane un pezzo unico ad un prezzo abbordabile».
Per le sue creazioni Stefania utilizza i materiali più disparati: soprattutto pietre dure, argento, resine, seta, rame, ottone, cammei, legno, ceramica, vetro, spartiti musicali, carta giapponese, trasformandoli in bijoux che sono pezzi unici: «Uso qualsiasi cosa possa essere reinterpretata in modo creativo. La scelta dei materiali varia in base all’effetto cromatico e alla “sensazione” di insieme che si deve sentire nell’indossarli. Qualsiasi cosa mi ispira: una foto, un insieme di colori, un video che spiega una nuova tecnica. Tutto nasce dalla domanda che rivolgo a me stessa: “Cosa mi piacerebbe indossare oggi?” Se un oggetto, un materiale, un insieme di colori, una tecnica emoziona me, potrebbe emozionare e piacere anche alle mie clienti?». Oltre alle sue creazioni, Stefania al civico 64 in via Torquato Tasso, dove si è trasferita da gennaio di quest’anno ampliando il negozio, vende anche gioielli di altri artigiani: «Giro molto per mercati e fiere artigianali: lí entro in contatto con altri artigiani, del quale ammiro il lavoro e decido di vendere alcune loro creazioni da me. Sono principalmente del nord Italia. Rispetto agli inizi, in cui le mie creazioni erano una minoranza, ho pian piano fatto questa variazione: ho notato che i miei gioielli venivano particolarmente apprezzati e con il tempo anche io lavorativamente sono cresciuta, ho imparato e applicato conoscenze nuove». Per quanto riguarda la clientela: «Proponendo molti stili, diversi materiali e le tecniche le più svariate è estremamente variegata, sia come età che come tipologia di persona. Ognuno può trovare quello che più corrisponde alla propria persona. Certo rivolgendomi ad un pubblico femminile la maggior parte sono donne». E conclude: «Sono entusiasta, felice e appagata del mio lavoro: ogni giorno è una crescita e scoperta personale e ho la libertà di proporre cose sempre nuove e diverse».