Funder35: 2,65 milioni per imprese culturali non profit di under 35

Promosso dalla Fondazione con il Sud insieme a 18 Fondazioni private, con il patrocinio di Acri–Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa, il bando Funder35, che scade il 10 luglio – giunto alla IV edizione – mette a disposizione 2,65 milioni di euro per le imprese culturali non profit composte da giovani di età inferiore ai 35 anni: intende accompagnarle e rafforzarle sia sul piano organizzativo che gestionale, premiando l’innovatività. L’iniziativa è rivolta alle organizzazioni culturali senza scopo di lucro (imprese sociali, cooperative sociali, associazioni culturali, onlus, fondazioni, ecc), impegnate principalmente nell’ambito della produzione artistica/creativa in tutte le sue forme, da quelle tradizionali a quelle di ultima generazione o nell’ambito dei servizi di supporto alla conoscenza, alla valorizzazione, alla tutela, alla protezione, alla circolazione dei beni e delle attività culturali.

I territori coinvolti. Sono 10 le Regioni interessate – 3 del Nord (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta) e 7 del Centro-Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) – oltre alle province di Bologna, Modena, Parma e Ravenna in Emilia Romagna, Pordenone e Udine in Friuli-Venezia Giulia, La Spezia e Genova in Liguria, Ascoli Piceno e Ancona nelle Marche, Firenze, Livorno e Lucca in Toscana, Belluno, Padova, Rovigo, Verona e Vicenza in Veneto. Il bando non intende concorrere alla creazione di start-up, ma vuole rendere più solide e stabili le imprese culturali già avviate, fornendo loro opportunità di crescita e di sviluppo per favorire un migliore posizionamento sul mercato, una maggiore efficienza e sostenibilità, offrendo un contributo economico a fondo perduto e un’attività di accompagnamento, che prevede un supporto formativo, una serie di facilitazioni e l’adesione e la partecipazione alla “comunità di pratiche” di Funder35.

Un’opportunità importante per il Sud. Le imprese culturali, soprattutto nel Mezzogiorno, sono organizzazioni caratterizzate spesso da una forte fragilità strutturale e operativa e dalla dipendenza dalle sovvenzioni saltuarie di finanziatori pubblici e privati. A volte sono legate al ciclo di vita di progetti occasionali, che non innescano processi in grado di garantire un’attività consolidata e costante. Il contesto sfavorevole è aggravato anche dalle difficoltà legate ai bilanci pubblici e impone alle organizzazioni culturali l’adozione di nuove strategie per migliorare le capacità di affrontare il mercato. L’obiettivo è quello di superare queste criticità. I progetti dovranno avere una durata massima di tre anni e richiedere un contributo non superiore al 75% dei costi totali. Per la valutazione si terrà particolarmente conto di aspetti come la qualità delle proposte, la capacità delle organizzazioni di rapportarsi con il proprio territorio, di recepire le migliori tendenze ed esperienze nazionali e internazionali, di introdurre nuove tecniche, di rinnovare nel tempo le proprie modalità di produzione, la competenza, le esperienze pregresse, i risultati conseguiti. Le imprese culturali potranno partecipare singolarmente o in partnership con altre organizzazioni.