Nuova evangelizzazione: innovazione tecnologica e predicazione procedono insieme all’Hackathon cattolico

Metti un gruppo di programmatori, web designer e frati predicatori. Aggiungi una giuria composta da giovani, adulti, donne, uomini e famiglie. Ecco gli ingredienti del secondo Hackathon Cattolico che si è tenuto nei giorni scorsi a San Francisco, nella baia che è l’epicentro dell’innovazione tecnologica mondiale, su iniziativa dei domenicani. Un meeting di oltre 50 esperti informatici si è riunito con l’obiettivo di creare un network di persone che si occupino di trovare soluzioni nuove nel campo dell’evangelizzazione. I diversi gruppi di lavoro hanno presentato applicazioni e siti internet in grado di coniugare tecnologia e predicazione. Due i progetti che si sono aggiudicati il maggior numero di voti, espressi anche su Twitter e Facebook: “Bible Moments” e “Holy Cards”. A vincere lo scorso anno era stata invece “Preach Back”, applicazione che invita gli utenti a interagire con i sacerdoti commentando l’omelia che hanno ascoltato durante la messa e avviando discussioni.

Progetti vincitori. “Bible Moments”‬ è una app che consente di ricevere notifiche puntuali durante la giornata con brevi passaggi tratti dalla Bibbia che possono essere d’aiuto per pregare. È possibile configurare la frequenza e addirittura scegliere argomenti attinenti alla vita di ciascun utente, includendo opzioni per favorire la ricerca, la condivisione e il tagging. L’idea che ha mosso i progettisti è stata quella di creare un inedito Gps (God positioning system) che, a differenza dei prodotti già conosciuti, fosse una sorta di bussola divina per orientare la vita quotidiana. “Holy Cards” è, invece, un bollettino parrocchiale settimanale in formato digitale. Si tratta di una serie di schede modulari facili da creare e ricercare, che possono essere filtrate per tipo. In questo modo i parrocchiani possono non soltanto trovare più facilmente le informazioni di loro interesse ma anche condividere con gli amici piccole sezioni del bollettino su Facebook. Le parrocchie, inoltre, saranno in grado di generare una versione Pdf stampabile delle schede da distribuire al termine della messa. Tra gli altri progetti in gara: un sito per vedere su una mappa e in tempo reale le preghiere in corso nel mondo, una linea di assistenza cattolica per entrare in contatto con persone che possano fornire un sostegno in ogni circostanza, un portafoglio virtuale per donare l’offerta in chiesa.

Optic: tecnologia, informazione, comunicazione. Predicazione, studio, povertà, vita comune, legislazione, distribuzione geografica, missioni. È questo l’ordine degli elementi fondamentali che dal 1220 contraddistinguono i domenicani. Ma se 800 anni fa la predicazione del beato Giordano di Sassonia spaventava le mamme di Bologna, che trattenevano i figli in casa per timore che si facessero domenicani al solo ascoltarlo, oggi le tecniche di predicazione necessitano di essere aggiornate ai tempi. È la capacità di aprirsi alle nuove tecnologie, e non più il contrasto alle dottrine eretiche, il terreno sul quale deve ora sperimentarsi l’attitudine alla predicazione dei frati domenicani. Non è un caso che già da diversi anni sia attiva la rete Optic (Ordine dei predicatori per la tecnologia, l’informazione e la comunicazione), un network internazionale e interdisciplinare dedicato allo studio della cultura digitale e dei media, con particolare attenzione all’impatto esercitato sulla società e sullo stile di vita. La piattaforma, creata su iniziativa dell’Ordine dei frati predicatori, è tuttavia indipendente per quanto riguarda la scelta dei temi di ricerca. L’Hackathon Cattolico è un evento unico nel panorama mondiale: “Anche il Centro per lo sviluppo di progetti che Optic sta creando a San Francisco – spiega fr. Eric Salobir, promotore generale dei domenicani per i media – costituirà una novità per la Chiesa”.

Esperti di oltre 20 Paesi.
La rete di Optic ha due obiettivi principali: l’analisi dei media digitali e la condivisione delle conoscenze acquisite tramite pubblicazioni o workshop aperti al pubblico; l’assistenza alle organizzazioni partner per la realizzazione di progetti tramite l’utilizzo delle tecnologie informatiche. Optic, spiegano i domenicani, è costituita da “persone motivate dall’idea di una ricerca comune e vantaggiosa, che si spinga oltre il limite delle attività professionali dei singoli partecipanti”. Il network si avvale del contributo di specialisti di oltre 20 Paesi con competenze specifiche in internet, televisione e organizzazione di sistemi informatici che siano in grado di identificare le tendenze, i gusti e il comportamento degli utenti, nonché di prevedere con alcuni mesi di anticipo i trend comunicativi. Esperti di varie discipline, inoltre, offrono un parere esterno o riesaminano i risultati delle ricerche. L’attività di Optic è svolta in stretta collaborazione con il delegato della Santa Sede presso l’Unesco e con altre organizzazioni che contribuiscono a fornire informazioni, consulenze o conoscenze.