Gli immigrati, l’Europa, Maroni e amici

Foto: Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia

L’EUROPA E MARONI

“Vertice Ue, compromesso nella notte: 40mila migranti distribuiti in due anni”. Così i titoli dei siti internet. “Si poteva fare di più, ha commentato Renzi, ma è un primo passo”. Intanto Maroni continua per la sua strada. “Non siamo disponibili ad accogliere nuovi immigrati perché siamo al completo”, ha affermato.

LA LOMBARDIA NON È VIRTUOSA

Ma c’è un ma. Cito dal sito di Repubblica: “Il calcolo fatto dal governatore leghista sembra dimenticare un fatto semplice, eppure determinante: non tutte le regioni sono uguali. Non lo sono per popolazione, non lo sono per superficie, e tantomeno per ricchezza. Prendiamo ad esempio la popolazione: la Lombardia scivola in fondo alla classifica se solo si calcola la percentuale di migranti accolti in relazione al numero di abitanti, secondo gli ultimi dati Istat disponibili. La Lombardia ha accolto 66,7 profughi ogni 100mila abitanti. Pochi, se si pensa che l’assai più piccolo Molise ha sul proprio territorio 396,8 migranti ogni 100mila. La Lombardia infatti ha quasi 10 milioni di abitanti contro i 314mila del Molise.

Veneto e Lombardia (superate solo dalla Valle d’Aosta) sono tra le regioni meno ospitali, con la Liguria che arriva 13ª, con 90 migranti accolti nei centri di accoglienza sempre su 100mila abitanti”.

POLITICA E MORALE

E’ molto strano che le regioni che “non possono più” accogliere immigrati sono, guarda caso, quelle governate da giunte di centro destra: Lombardia, Veneto e Liguria. Con uno schiaffo alle cifre: la matematica per Maroni, Toti e Zaia è un’opinione: vedi le cifre citate sopra.

Ma poi, soprattutto, dall’insieme di questa vicenda viene fuori un dato sconfortante: non si fa politica per risolvere i problemi, ma si usano i problemi per fare la politica.  Chissà se, prima o poi, da parte di qualcuno, di destra o di sinistra, non importa, si potrà tornare a parlare di etica e soprattutto di etica sociale.