Berlusconi, le “olgettine”, i molti soldi e la morale che non c’è

CIFRE IMPRESSIONANTI

Trovo sul sito del Fatto Quotidiano la lista dei compensi delle “olgettine”, delle donne che Berlusconi avrebbe lautamente compensato in cambio del silenzio sulle famose serate (e nottate) di Arcore. Le cifre sono impressionanti. Si tratta di una ventina di nomi circa. Si va dai 7 milioni dati a Karima El Mahroug, la celebre Ruby, a cifre inferiori ma sempre pesanti, la maggior parte delle quali oscilla tra gli oltre 200 mila e gli oltre 100 mila. Ma, insieme ai soldi, quasi tutte le olgettine sono state omaggiate o con appartamenti, o con automobili o altro. Insomma, sono state trattate tutte con molto, molto riguardo.

L’AVVOCATO COPPI, LA LEGGE E LA MORALE

La prima reazione, da provinciale un po’ ignaro, mi sono detto: speriamo che si sia inventato tutto il Fatto Quotidiano. Ma, ovviamente, è impossibile. Anche solo per le conseguenze che poteva procurarsi. Dunque dovrebbe essere vero. Mi ricordo che quando l’avvocato Coppi riuscì, nel processo Rudy, a far assolvere Berlusconi dall’accusa di concussione e prostituzione minorile, affermò che loro, uomini di legge, erano riusciti nel loro compito:  dimostrare che Berlusconi non sapeva che Rudy era minorenne. E aggiunse che al resto ci doveva pensare il confessore. La legge ha fatto il suo dovere. La morale dovrebbe fare il suo. Il problema è che di morale non si parla o si parla assai poco. Di fatto il giudizio del giudice è l’unico e l’opinione pubblica tende a pensare che se Berlusconi non è colpevole di prostituzione minorile, non è colpevole di nulla. Cioè: non esiste colpa morale perché non esiste colpa giuridica. Perché esista colpa morale, infatti, bisognerebbe che esistesse la morale. Ora, in un mondo nel quale il flusso enorme di soldi decide tutto, che morale ci può essere?

NON SOLO BERLUSCONI

Da aggiungere per la definitiva e conclusiva consolazione, che questa estenuazione della morale non riguarda solo Berlusconi, ma un po’ tutti. Questo, forse, fa diminuire la “colpa” di Berlusconi (dobbiamo mettere la parola tra virgolette perché, in effetti, si dovrebbe parlare di colpa solo se ci fosse un criterio per definirla, ma il criterio non c’è perché manca la morale). Ma la “minor colpa” di Berlusconi diventa la “maggior colpa” di tutti. E questa è la cosa più vistosa e, soprattutto, la più preoccupante.