Le ansie dell’Europa per la Grecia e il viaggio di Papa Francesco in America latina

IL “NO” DI ATENE E LE SUE RICADUTE

L’Europa è in subbuglio per il “no” di Atene. Subbuglio non solo e non tanto per quello che è capitato, ma per quello che potrebbe capitare. I commenti della prima ora, infatti, hanno tutti un capitolo nel quale ci si chiede quali saranno le ricadute politiche ed economiche per l’Europa. I più ottimisti parlano di un ricominciamento, i più pessimisti dell’inizio della fine. Mentre tutto questo ribolle in Europa, Papa Francesco vola verso un’altra parte del mondo, l’America Latina che, almeno a prima vista, ha poco da spartire con le ansie europee. I due eventi capitano insieme, per caso. Il viaggio del Papa era programmato da molto tempo, il referendum greco è stato deciso qualche giorno fa. Ma la coincidenza offre comunque qualche spunto per riflettere.

LA GRECIA: “LE DOBBIAMO TUTTO”

L’Europa è un po’ antica, un po’ vecchia. Antica di storia e di cultura. In questa storia e in questa cultura è protagonista la Grecia, la Grecia di Omero, dei grandi tragici, degli storici, dei filosofi, di Fidia… Mi è rimasto impresso il titolo dell’Express, noto settimanale francese, che, alcuni anni fa, titolava un numero unico dedicato alla Grecia così: “Nous lui devons tout”; “Le dobbiamo tutto”. E spiegava: “Ha inventato il dibattito democratico e la cittadinanza, il diritto scritto e l’arte del discorso, la matematica pura e le scienze umane, la tragedia e la commedia di costume, il nudo e l’amore platonico, lo sport professionistico e l’etica medica…”. Gli storici dal respiro largo aggiungono che, accanto al filone culturale greco si colloca la cultura che si rifà all’ebraismo e al cristianesimo che, peraltro, si lascia influenzare a sua volta dalla cultura greca e la influenza.

L’Europa del dopo referendum greco sembra faticare a dare corpo a questo retaggio. In una rozza sintesi si potrebbe dire che le grandi intuizioni del passato devono fare i conti con le casse vuote di oggi.

LA CHIESA E IL SUD DEL MONDO

Intanto Papa Francesco se ne va lontano. Il suo viaggio ribadisce che, certo, la Chiesa dipende da quella cultura, quella della Grecia e dell’Europa, e da tutto quello che essa significa, ma non coincide con essa. La Chiesa, erede della Grecia e di Roma, è stata capace nei primi secoli della nostra era, di accogliere in Italia – e anche altrove in Europa – popoli che venivano da lontano e di fare in modo che i nuovi arrivati non venissero esclusi e non escludessero a loro volta gli antichi abitanti dei territori occupati.

Insomma qualcosa di quella dialettica sembra ripetersi anche oggi. Agli esperti il compito di notare le grandi differenze. Ma anche i tratti in comune. Mentre il  vecchio mondo è in ansia, la Chiesa si rivolge al “nuovo mondo” e il Sud (e l’Est) del mondo diventano gli scenari verso i quali si rivolgono i suoi maggiori interessi.