Id al-Fitr: la fine del mese di Ramadan per i musulmani. Gli auguri del vescovo

Nei prossimi giorni (per la data esatta bisogna attendere la luna) ricorre la festa di Id al-Fitr, la fine del mese di Ramadan per i musulmani. Durante questo speciale periodo di digiuno e di preghiera sono stati molti i momenti di condivisione tra la comunità cristiana e quella musulmana sul territorio bergamasco.
In particolare c’è stata, in molte parrocchie, la condivisione dell’Iftar, cioè del pasto che ogni giorno interrompe il digiuno dei musulmani nel mese sacro del Ramadan. Il pasto viene consumato dopo il tramonto, tra parenti e amici. A tavola vengono messi cibi e bevande disponibili solo in questo mese. Il pasto inizia solitamente con uno o tre datteri perché era così che il profeta Muhammad rompeva il digiuno.
«Anche in Bergamasca – segnala l’Ufficio diocesano dei migranti -, tutti i musulmani, ogni giorno, rompono il digiuno attraverso questo rito e la preghiera del Maghrib (la preghiera del tramonto, per l’appunto). Al fine di conoscere meglio la comunità islamica, le tradizioni e la fede religiosa, l’Ufficio per la Pastorale dei Migranti e l’Ufficio Dialogo Interreligioso della diocesi, in collaborazione con parrocchie, oratori, associazioni locali e centri culturali islamici, ha organizzato alcuni momenti di condivisione e vicinanza chiamati iftar condivisi. Si tratta della rottura del digiuno al tramonto, preceduta da un momento di riflessione e preghiera condivisa, attraverso il quale il centro culturale islamico o l’associazione musulmana del territorio si presenta e incontra la cittadinanza, in un reciproco scambio che avviene a tavola». Ad oggi è stato organizzato nelle parrocchie di Cenate Sotto, Nembro, Vertova, Trescore, Casazza, Montello, San Paolo d’Argon e al Sacro Cuore in città. Nel post di apertura vedete la foto di uno di questi momenti. E di seguito ecco il messaggio di augurio e di amicizia del vescovo alle comunità musulmane che risiedono sul territorio della diocesi per la fine del Ramadan.

Carissimi Amici,
colgo l’occasione della ricorrenza della festa di ‘Id al-Fitr, per porgere i miei auguri a tutti voi e anche per esprimere una mia intima convinzione: la fede in Dio Creatore ci aiuta a scoprire più in profondità la fratellanza che può e deve unire ogni creatura umana. In questo tempo in cui il mondo che si espone a EXPO-Milano2015 ci aiuta a riflettere su
quanto il cibo sia energia per la vita, e dove negli oratori risuona l’invito a bambini-ragazziadolescenti “Tutti a tavola” per ricordare che “non di solo pane vive l’uomo”, anche grazie al mese di Ramadan, la comunità cristiana bergamasca ha avuto modo di rammentare che il digiuno è energia per la fede. Le molteplici esperienze di iftar condiviso che vi hanno visti protagonisti in questo mese sono state l’occasione per fare sintesi di questi tre approcci. Mentre voi concludete il vostro itinerario spirituale di un mese di digiuno e di preghiera, assicuro anch’io la preghiera mia e di tanti fedeli della Chiesa cattolica di Bergamo perché il Signore Dio benedica tutti voi mussulmani dimoranti nel territorio bergamasco e doni prosperità e pace alle vostre famiglie. Quest’anno per altro ricorre il cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II indetto dal Papa Giovanni XXIII: in quell’incontro tra tutti i vescovi del mondo la chiesa ribadiva il suo sguardo di stima nei confronti dei musulmani, i quali, adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà. Certamente i tempi che stiamo vivendo non sono molto facili: sappiamo tuttavia che anche la vicenda dell’accoglienza profughi, vista da molti come un problema, potrà diventare un’occasione favorevole per lavorare tutti ad una convivenza pacifica, fondata sua una solidarietà fatta di rispetto e di aiuto reciproco. È questo un modo per ribadire oggi che la Chiesa non ha e non vuole avere frontiere: nessuno, come afferma papa Francesco: “Nessuno va considerato inutile, fuori posto o da scartare”.
A noi, comunità credenti, l’impegno di costruire incastri nuovi, come in un puzzle, per l’edificazione di un mondo più giusto, più rispettoso dell’equilibro ambientale e soprattutto accogliente per le nuove generazioni. Vogliamo infatti rimanere fedeli all’appello che papa Paolo VI lanciava alla fine del Concilio: Nessuno è escluso, Nessuno è straniero, Nessuno è lontano. Invoco allora Dio Onnipotente e Misericordioso di far crescere in noi la fede e il desiderio di una fraternità che possa testimoniare al mondo come credere un Dio sia cosa bella e capace di regalare un bene luminoso al mondo intero! Vi prego di estendere questi auguri a tutti i vostri familiari, in particolare a quelli che si trovano nella sofferenza e nella malattia.
Buona Festa!
+ Francesco Beschi