Borgo Santa Caterina: un remix hardcore del “coccodrillo” al Cre e la notizia scoppia…Ma il ritmo unisce le persone…

Al Cre di Borgo Santa Caterina, per festeggiare l’ultimo giorno, si balla l’hardcore!
Il giovane don Dario Aquaroli, vestito di casula nonostante il caldo, è stato immortalato da un video di Bergamonews che ha fatto impazzire la rete, mentre sprona i bambini a scatenarsi all’aperto al ritmo estremo della tipica musica dei rave party. Appena apparso sui social, sono fioccati immediatamente i commenti contrariati degli adulti, ma ad osservare i bambini nella breve clip, sembrano tutti entusiasti e felici di muoversi liberamente o seguendo delle semplici mosse divertenti. Dall’inquadratura si notano le mamme, pronte a non perdersi l’eccezionale momento o a salvarlo catturandolo con gli smartphone. Niente in contrario, dunque, per gli animatori e chi stava partecipando a un po’ di sano divertimento diverso dal solito in oratorio, salvo per le persone che hanno commentato a posteriori sul web, per screditare l’iniziativa.

Don Dario Acquaroli, sacerdote della parrocchia, ci ha raccontato l’accaduto, sorpreso e dispiaciuto “di aver dato modo di creare delle discussioni infinite in rete”.
-Avevo appena terminato la messa di fine Cre ed è per quello che avevo ancora indosso la casula,- spiega -l’animatore responsabile della musica ha messo un remix di “il coccodrillo come fa”, brano che in molti non definiscono hardcore, e i bambini sono impazziti-. L’iniziativa ha ricevuto grande risonanza, venendo commentata e condivisa da molti giovani su Facebook e sulla bacheca del don, sommerso di complimenti, ma -In molti oratori lo fanno già, i ragazzi ascoltano questo genere di musica- continua il don -ed è stata una sola canzone, non avevamo intenzione di trasformare l’oratorio di una discoteca. Preferisco che i ragazzi si incontrino per parlare, pregare, pensare, impegnarsi e scherzare insieme piuttosto che continuare a muoversi a tempo di musica-. Un video di qualche minuto non può rappresentare degnamente il lavoro di mesi degli animatori in oratorio e tantomeno del don, che hanno educato i ragazzi prima di tutto, con le varie attività del Cre estivo e coi vari percorsi durante l’anno. Certo, quando ci capita di sentire musica hardcore, o molto simile, siamo tutti portati a pensare di getto ai rave party, feste nate per superare i limiti, sia attraverso il tipo di musica che si balla, che con l’uso di alcol e droghe, sempre presenti. Dobbiamo però considerare che la musica unisce le persone, prima di tutto questo. La musica nasce per elevare lo spirito e unire le anime, come sanno bene i sacerdoti delle chiese cristiano-metodiste (protestanti), dove si cantano e ballano i gospel, oppure gli schiavi afro-americani, da cui ha avuto origine il blues.

L’importante è stare insieme, divertirsi e ridere in compagnia sentendosi a proprio agio e in un clima di festa. I bambini questo lo intuiscono e si buttano subito in ciò che li fa stare bene. L’oratorio non sarà mai una discoteca, anzi tutto il contrario: un luogo dove insegnare dei valori importanti e condividerli insieme per far crescere al meglio i figli delle nostre comunità. Non dobbiamo dimenticarci però che anche la musica può darci una mano in questo. Per alcuni ragazzini gli oratori non sono appetibili proprio perché non c’è il tipo di musica che piace loro o i loro interessi, i loro amici non ci vanno ecc.
Il metodo dell’oratorio di Borgo Santa Caterina è stato quello di avvicinarsi ai gusti musicali dei ragazzi, cercare di parlare il loro linguaggio per riuscire ad essere più facilmente ascoltati. Credo che questa sia un’ottima idea.
Perché anche la musica è preghiera. Può essere senza parole, solo ritmo e melodia, oppure con un testo ricco di significato ma ci permette, se ballata o cantata con altri, di creare un contatto, di sintonizzarci cuore a cuore con una o altre persone. Uniti nella musica possiamo esprimere la nostra speranza attraverso il canto o i nostri passi e una volta finito, saremo più carichi di prima per affrontare la vita. Che dovrebbe esserci di male in tutto ciò?