Maria Grazia Capello: un tocco femminile nell’accoglienza alle persone in difficoltà

“Chi prega cantando prega tre volte”: lo dice Enzo Bianchi ma soprattutto l’esperienza vissuta in parrocchia da Maria Grazia Capello, alla guida del gruppo di animazione della Messa della parrocchia di Redona da quando aveva 17 anni.
“E’ un’esperienza iniziata ormai tanto tempo fa, e davvero ricca. Mi sono avvicinata per caso, perché mi piaceva cantare. Ho dovuto imparare che cos’è la liturgia e in che modo potevo conciliare con essa il mio stile, il mio modo di essere”.
Maria Grazia di professione fa l’infermiera: “Anche per questo col tempo per me è sorto naturalmente il desiderio affiancare all’esperienza liturgica anche quella dei gruppi caritativi e di assistenza ai malati della parrocchia. Mi sono chiesta come si potevano creare integrazione e attività di rete tra le istituzioni presenti sul territorio e la mia comunità”.
In questa esperienza ci sono quindi modi diversi di vivere nella comunità parrocchiale ed essere parte della Chiesa: “In entrambi i ruoli che ricopro ho sperimentato sicuramente l’aspetto dell’accoglienza: bisogna essere attenti, aperti, capaci di ascoltare l’esperienza della comunità. Negli anni anche per me questo è stato un arricchimento, mi ha dato tanti stimoli per crescere e mi ha insegnato a osservare e curare diversi aspetti della comunità, a cogliere le interazioni tra i gruppi, a preoccuparmi che ci sia armonia e voglia di lavorare insieme. Anche attraverso queste esperienze ho notato che le donne portano la ricchezza di uno sguardo un po’ particolare, più attento a cogliere anche la fragilità delle persone, più disponibile ad accoglierle così come sono, pronto a mettersi in gioco legando storie diverse”. L’interesse per la liturgia per Maria Grazia è stato spontaneo ed è nato dal suo amore per la musica: “Suonavo la chitarra e così mi hanno chiesto di mettere insieme un gruppetto per animare la Messa. E’ stato l’inizio di un percorso molto ricco. Il nostro gruppo è eterogeneo, composto da persone anche molto diverse tra loro. L’attività non riguarda solo la musica ma le persone nel loro complesso: lavorando insieme abbiamo imparato a conoscerci, abbiamo creato reti e legami. Così anche nella preparazione alla liturgia si traduce lo stile del Vangelo, in un modo bello, semplice e sereno di stare insieme. C’è una vicinanza vera tra le persone, solidarietà, sostegno reciproco. Io stessa ho vissuto un momento molto drammatico e ho sentito in quell’occasione la vicinanza e la presenza costante e confortante della comunità”.
In fondo – sottolinea Maria Grazia – “una delle capacità che vengono riconosciute con maggiore forza alle donne è quella di saper fare casa ovunque vanno. I compiti più legati a educazione e accoglienza sono di solito in mani femminili”.