Emozioni 2.0. I social ridisegnano la geografia dei sentimenti

Emozioni 2.0: I social network ridisegnano la geografia dei sentimenti. Hanno già ridefinito il concetto di privacy, cambiato le forme dell’incontro e del racconto, hanno cambiato i codici del corteggiamento, hanno annullato le distanze e reso insopportabili le attese. Una rivoluzione.
Sposidea,   (http://www.villacastelbarco.com/it/location-eventi-milano/location-eventi-sposidea), fiera che si svolge ogni anno a Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda, con il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Vaprio d’Adda, in occasione della XXII edizione, ha lanciato un sondaggio su «L’amore al tempo del web». Un argomento intrigante: a una settimana dal lancio hanno già partecipato oltre mille persone. Uomini e donne che raccontano come batte il loro cuore a ritmo social (Il link per partecipare è: https://www.survio.com/survey/d/sposideatempodelweb). I risultati saranno presentati poi in fiera, dall’8 all’11 ottobre, dagli esperti dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, analizzando le risposte degli innamorati.
Tra le domande del sondaggio c’è quella sul primo appuntamento: online o di persona? E poi come finiscono le relazioni: con un messaggio o un’email?
Non sappiamo quali saranno i risultati di questo studio condotto a livello locale, ma una cosa è certa: il web e i social network hanno mutato profondamente il linguaggio e la modalità delle relazioni. Lo schermo fa da scudo e da protezione dal rischio emotivo. Anche se chi viene sedotto e abbandonato online soffre lo stesso, e non in modo virtuale. La rete è piena di narrazioni, tanto che molti faticano di più a raccontarsi di persona: quante volte capita di osservare fidanzati a tavola al ristorante che se ne stanno chini ognuno sul proprio smartphone, salvo scattare un selfie insieme, sorridenti, a fine serata? La tecnologia forse può favorire gli incontri, non sostituirli. La connessione continua ha un altro effetto collaterale: annulla i tempi di attesa, toglie la necessità di osservare, di ascoltare i segnali, di tenere conto dell’altro in molti modi. Dalla segretezza degli sguardi alla condivisione dei sentimenti sui social. Anche l’evoluzione del rapporto è pubblica. Basta cambiare il proprio “status” su facebook perché tutti gli amici sappiano che da una relazione stabile si è passati a una “complicata”. Non sorprende che l’aspetto dei legami ne risulti più precario e volatile, sensibile perfino alle oscillazioni dei like. I più vulnerabili al cambiamento sono i più giovani, le generazioni digitali, e in particolare gli adolescenti: vietato, con loro, dimenticare che emozioni e affetti hanno un linguaggio, che bisogna impararlo, tenerlo nel cuore, allenarlo, rompendo la solitudine e l’alienazione dello schermo.