«Il vino – Frutto della vite, sangue di redenzione»: mostra al Museo d’arte sacra di Romano

Dopo l’Acqua, il Pane, l’Olio, ora è la volta del Vino. Il MACS – Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano di Lombardia chiude il ciclo di esposizioni – pensato anche in vista di Expo – del progetto “Beati gli invitati”, ideato dal direttore del museo don Tarcisio Tironi, in cui il percorso culturale si lega al tema dell’alimentazione.

Fino al primo novembre, nella sala Mons. Alberti e nella basilica di San Defendente martire sarà possibile ammirare le opere che compongono “Il Vino – Frutto della vite, sangue di redenzione”, mostra curata da Angelo Loda, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza di Brescia, Cremona e Mantova e conservatore del MACS di Romano.

“Tra le tele che preferisco c’è la natura morta che ritrae l’uva, mi ricorda la mia giovinezza, quando pestavo l’uva con i piedi – osserva don Tironi – E poi le “Nozze di Cana” del Cifrondi per la prospettiva,  che mette in primo piano Gesù, Maria e gli sposi”.

Il percorso della mostra rivela la componente laica e sacra del vino, per scoprire e conoscere le caratterizzazioni del frutto della vite e il ruolo che ha rivestito e riveste nella vita di tutti i giorni. Considerata la caratteristica del museo di Romano, però, la centralità dell’esposizione riguarda il significato sacrale e sacramentale del vino.

“La distinzione è didattica e valoriale – spiega don Tironi – Indagare anche la componente laica è un modo per rispettare la dimensione fondamentale degli oggetti, che prima di essere cristiani, sono nati umani. E’ anche un modo per avvicinare tutti all’arte, non solo i credenti”.

L’esposizione permette di ammirare grandi tele e oggetti sacri, ritratti e nature morte, realizzati in varie epoche e da diversi autori, alcuni dei quali noti come Lotto, Guercino e Cifrondi.
“E’ una mostra di qualità medio-alta che mi auguro venga visitata: la speranza è che i visitatori abbiano la curiosità di approfondire i temi, di vedere cosa c’è”.

Quando mi sono recata alla mostra, il mio tour è iniziato da grandi e meravigliosi dipinti, tra cui le “Nozze di Cana” del pittore clusonese Cifrondi, apprezzato da don Tironi, e “L’Ebrezza di Noè” di De Ferrari. Nella stanza accanto, ho potuto osservare altre piccole rappresentazioni e poi oggetti sacri, numerosi e particolari calici e ampolline per la messa. Nel piano superiore, sono stata accolta da un bellissimo dipinto di Lorenzo Lotto “Il sangue del Redentore”, con Cristo risorto il cui sangue zampilla dalle ferite e riempie un calice posto ai suoi piedi. Poi ho proseguito nella visita ammirando oltre una decina di dipinti, con soggetti vari e di autori e epoche diverse: dalle nature morte all’allegoria dell’autunno, passando per un ritratto di Bacco e un “Epicuro con calice di vino” e infine i santi, rappresentati nel proprio rapporto con il vino durante il loro cammino di fede. Tra le opere esposte anche la tela “Loth ubriacato dalle figlie” del Guercino e una porcellana di Capodimonte.

La mostra si impreziosisce per la possibilità di ammirare “L’ultima cena” di Gian Battista Moroni (presente nella chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta e San Giacomo Maggiore), che si lega al tema del vino perché in secondo piano, dietro Cristo, è presente un coppiere con in mano un bicchiere.
E proprio “L’ultima cena” del Moroni è stata stampata su fogli che proteggono le 150 bottiglie di vino “Selezione del coppiere”, come ricordo dell’esposizione, prodotte dalla Azienda agricola Lurani Cernuschi, in occasione della mostra.

Da martedì, la mostra avrà anche un’altra sezione, che sarà interessante da visitare pure per le scolaresche. Si tratta della “storia degli elementi a Romano di Lombardia”, che ricostruisce la vicenda storica che rivestì la viticoltura nel territorio. Nella sede del museo, nell’esterno e in uno spazio interno, verranno posti pannelli illustrativi che racconteranno le coltivazioni della vite a Romano, verrà allestito un tavolo di una tipica taverna del passato, saranno esposte foto dell’antica trattoria Barone esistente dalla fine dell’Ottocento (ed anche un menù ideato appositamente per i reduci della guerra in Libia) e oggetti e arnesi della tradizione del lavoro del vino.

 

INFORMAZIONI:

Ingresso: biglietteria del MACS – Museo d’Arte e Cultura Sacra Vicolo Chiuso, 22

Orari: mercoledì e giovedì 9.30 / 12.30

venerdì, sabato, domenica e festivi 9.30 / 12.30 – 15.30 / 19.00

La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura al pubblico presso la sede di Vicolo Chiuso, 22.