The Shukran, il social network della #gentilezza. Un ponte tra culture diverse

Un’oasi di pace nel mondo dei social network, sempre più spesso carichi di rabbia, polemiche ed intolleranza verso il prossimo. Si tratta di “The Shukran” che, come dice il nome stesso – in arabo “shukran” significa “grazie” e la parola è passata anche nella cultura indiana, mantenendo lo stesso significato -, si pone sulla scena con un’ottica totalmente diversa ed innovativa, facendo della gentilezza e del ringraziamento il suo leitmotiv. “Il nome orientale – spiega Illies Amar, 21 anni, nato in Italia da genitori di origine algerina ed ora studente alla facoltà di medicina di Bruxelles, tra gli ideatori del progetto – può fuorviare e far pensare che The Shukran si rivolga solo a una parte della popolazione mondiale. Tutt’altro: si vuole porre proprio come ponte tra due culture, tanto diverse quanto simili, quella orientale e quella occidentale, sfidando i pregiudizi e mostrando gli aspetti nascosti di queste due civiltà”. Un modo, in un periodo dove si sente spesso parlare di scontro di civiltà, per mostrare la bellezza e la positività che ci circonda, “valorizzando la coesistenza e la riconoscenza” e creare una rete con utenti provenienti dal mondo intero. Alla base ci sono ragazzi di seconda generazione di diversi paesi che hanno messo le loro competenze al servizio del progetto, così come lo hanno fatto il grafico, che vanta un’esperienza al Guardian, il programmatore Nicola Fioravanti e una decina di ragazzi. La tecnologia di theShukran.com è stata invece realizzata da un team informatico internazionale coordinato da Andrea Montaldo e con l’eccezionale partnership di Alkemy Lab, che ha realizzato con il suo team londinese il motion design dello spot. Ma come funziona The Shukran? Quattro le pagine principali di cui si compone: la “home”, dove l’utente può visualizzare la sua iscrizione; la pagina “world” dove scorrono in tempo reale le fotografie che vengono caricate da tutti gli iscritti; “my twins” che raccoglie in un’unica visualizzazione i propri “gemelli”, ossia persone che si possono “seguire” con una simbolica stretta di mano ed infine la “homeboard”, quella più attiva, da cui è possibile caricare le proprie foto, seguire le proprie attività, sbirciare i trend del momento, scoprire i luoghi più visitati, lanciare e sostenere campagne umanitarie, precedute dal simbolo “!” – tra le prime, “!Freedom in Egypt”, per sostenere la libertà di stampa in Egitto -. Se il contenuto piace, niente “like”, ma uno “shukran”, “grazie”, cliccando sul simbolo di una manina. Senza dimenticare “EthicNow”, che permette di finanziare programmi umanitari delle Ong con le donazioni di soggetti terzi attraverso contest. “Le foto parlano da sole – prosegue Illies -: trasmettono messaggi ed emozioni a livello universale. L’obiettivo é rendere l’utente protagonista e testimone della realtà, pubblicando le immagini di ciò che ci circonda. Immagini che nella pagina “world” scorrono senza filtri, non c’è bisogno di essere twins. E’ un flusso continuo: i nostri occhi non decidono cosa vedere e cosa no, proprio come avviene nella realtà”. Non é un caso che lo slogan che accompagna The Shukran sia proprio “il mondo é nelle nostre mani”, slogan che da una parte riprende il discorso per cui ognuno di noi diventa protagonista e dall’altra si collega al simbolo di The Shukran, la mano di Fatima che si ritrova nelle tre religioni monoteiste come amuleto simbolo di benevolenza e protezione. Per diventare “Shukranian”, così come vengono chiamati gli utilizzatori di questo nuovo social, serve solo tanta curiosità: “The Shukran non si indirizza ad una categoria di persone in particolare – conclude Illies -: semplicemente chi ha una voglia innata di conoscere, condividere il proprio sapere e condivide i concetti base della nostra società di armonia, pace, libertà, coesistenza e riconoscenza. All’inizio gli iscritti provenivano soprattutto dall’Europa: Francia, Inghilterra, Italia ed alcuni Paesi del Nord Africa; ultimamente c’è stata un’ondata da Pakistan e Afghanistan. E’ una sfida che sta andando avanti a grandi passi”. Per chi vuole entrare nella comunità dei “Shukranian”: www.theshukran.com. Per approfondire si può seguire il blog: www.shukrians.com.