Papa Francesco non ha il tumore. Le malattie sono nell’informazione che ne ha dato la notizia

IL PAPA STA BENE

Il Papa non è malato: niente tumore alla testa. Sono piovute le smentite, non solo da parte del Vaticano ma anche da molta parte della stampa. La notizia data da QN, “Quotidiano nazionale”, più passa il tempo e più si acquisiscono dati e più appare essere una bufala. Gli stessi dati forniti a conferma – il dottore giapponese, l’elicottero che corre in Toscana a prelevarlo e altro ancora – hanno finito per funzionare come smentita: il dottore giapponese ha taroccato la foto facendo sembrare come personale l’incontro con il Papa che invece era avvenuto in mezzo alla gente; il Vaticano non possiede elicottero e quindi nessun elicottero del Vaticano ha potuto volare a prelevare il dottore… Ma, anche stavolta, la non-notizia è una notizia: non sul Papa che sta bene, ma sulla stampa che non sta bene come il Papa.

L’INFORMAZIONE NON STA BENE E HA BISOGNO DI CURE

L’enorme diffusione dei canali che passano notizie ha reso l’informazione vorace, sempre alla ricerca di notizie, possibilmente curiose, possibilmente inedite, possibilmente riservate. La voracità è tale che la tentazione di creare notizie dove non ci sono è facile. Magari non lo si fa apposta, ma l’attesa fortissima porta a far esplodere la notizia sul fatto che non c’è. E si ripete il caso classico, classicamente moderno: non è il fatto che fa nascere la notizia ma è la notizia che fa nascere il fatto.

Con una annotazione, questa volta, a favore della stampa. Che ha reagito e ha ipotizzato, a caldo, la possibilità di un complotto, magari gestito da qualcuno che, nella Chiesa, non ama Papa Francesco, ma che ha trovato ampia risonanza sulla stampa. Così tutto dovrebbe finire in un vasto esame di coscienza. I nemici di Papa Francesco dovrebbero essere messi all’angolo e, se hanno da dire, che dicano e non inventino notizie false. E l’informazione dovrebbe fornire notizie sui fatti e non sui gossip più o meno fondati, più o meno interessati. E, soprattutto, l’informazione non dovrebbe risolvere il tutto dando la colpa ai complottisti anti-Papa Francesco, perché questa volta la colpa non è solo dei complottisti, ma anche di chi ne ha parlato.