Il pensionato di Vaprio e la coppia più bella del mondo: Salvini&Meloni

Foto: il segretario della Lega Nord Matteo Salvini e Giorgia Meloni, presidente di “Fratelli d’Italia”

Col pensionato Francesco Sicignano da Vaprio d’Adda, quello che tiene la pistola sul comodino e perciò ha sparato all’albanese che gli era entrato in casa, uccidendolo, la strana coppia più bella del mondo – Salvini&Meloni – ha indubbiamente fatto centro. Da quando è accaduto il fatto, Sicignano è una furia. Basta mettergli il microfono sotto il naso, e buonanotte. Inutile ripercorrere la sua escalation, culminata – fra gli applausi del pubblico, in uno studio televisivo – con un’intemerata a base di offese e volgarità per lo più all’indirizzo dell’unico giornalista presente non consenziente, che ne è uscito con ben poco onore. In realtà, l’interessato avrebbe dovuto difendersi un po’ meglio. Il tutto – comunque – con l’approvazione partecipata della componente maschile della coppia di fatto di cui sopra, mister Salvini appunto.

GLI INSULTI AL POSTO DELLA VERITÀ

Preoccupante, davvero. Chiaro come il sole che Sicignano ha capito immediatamente l’antifona: la politica è caduta così in basso da considerare la sua situazione un’occasione, che va sfruttata. E all’irascibile intervistato non importa niente dell’ipotesi di reato (omicidio volontario, se sarà confermato che ha premuto il grilletto con l’arma dall’alto in basso, col ladro in fuga, cioè). Il contrattacco s’organizza non ricordando che uno può perdere la testa, in certi casi, bensì esibendo picchi di violenza verbale inquietanti. Il metodo, inaugurato da Bossi e proseguito dal suo baldo successore alla guida della Lega, è collaudatissimo. Purtroppo nell’indifferenza generale. Tanto quest’esuberanze sono semplici battute, s’è sempre detto. Se prossimamente il nostro pensionato, trasformatosi in eroico giustiziere, siederà in parlamento, insomma, nessuna sorpresa. Gl’illustri predecessori non mancano.

IL FIDANZATO BRIANZOLO DELLA MELONI: TRA AFFETTI E STRATEGIE

Salvini&Meloni, tuttavia, quest’ineffabile alleanza sull’asse Milano-Roma, merita d’essere approfondita. Sebbene milanesi e romani si detestino cordialmente, la realpolitik esige almeno un armistizio. Sicché lui, quest’estate, ci ha provato con la periferia romana, che protestava contro l’immigrazione. Respinto abbastanza nettamente. Poco male, tanto Matteo la sua plaudente platea già ce l’ha. Lei invece deve partire alla conquista, Fratelli d’Italia al Nord chi la conosce? Ma Tata Giorgia – come viene affettuosamente chiamata ai Parioli – si ritrova con un grosso handicap perché, alla prima parola che prosaicamente pronuncia arringando la folla nei suoi comizi d’antan, la leggera cadenza della Garbatella fa venire l’orticaria da Monza a Como. Meno male che la casereccia ragazza s’è fatta, come si legge su “Chi”, un fidanzato proprio a Monza. Il brianzolo – senza per questo annacquare il sentimento e la reciproca attrazione da ritenersi fuori discussione – potrà farle da paracadute, introducendo i suoi molto capitolini modi di dire nella diffidente popolazione locale.

MELONI&SALVINI: SPACCONERIA E ARROGANZA

Resta il fatto che il tandem mette in pratica una demagogia sfrenata. Si tratta di una degenerazione ulteriore. Anche peggio, se possibile, della società per azioni dagli agghiaccianti contenuti culturali fondata vent’anni fa da Berlusconi e Bossi. Uno stile di vita che si realizzava attraverso comportamenti basati nell’ordine su superficialità, spacconeria, arroganza e prevaricazione. Ora – complici le televisioni, che non badano a spese, quanto a dignità – siamo passati alle minacce, nel linguaggio e negli atteggiamenti. Se l’eurodeputato Buonanno, luogotenente di Matteo del Carroccio, mostra in tv la pistola, l’aspirante onorevole Sicignano – con tanto di fisico del ruolo, aggressività connessa – usa senza ritegno il turpiloquio organizzato per imporre una legittima difesa a priori. In palio un pacchetto di voti. Ed ecco infatti accorrere Giorgia, che, in vacanza nel Monzese, s’allarga fino a Vaprio e gli fa fotografata visita, in segno di solidarietà. Il massimo della demagogia, appunto.
Attenzione. Risparmiando al lettore ovvietà tipo che se un ladro t’entra in casa mentre dormi è un bel problema (anzi qualcosa di peggio), qui qualcuno sta tentando di sdoganare un principio pericolosissimo. Che la proprietà vale più della vita.