Pellegrinaggio e Giubileo/02 – Istruzioni per l’uso

Foto: la forma più “classica” rimane il pellegrinaggio a piedi

SPIRITUALITÀ DEL PELLEGRINAGGIO

È evidente da sempre la forte valenza spirituale, catechetica e quindi anche pastorale del pellegrinaggio.

In un pellegrinaggio, che non sia solo una gita turistica con santuario compreso, si valorizzano i momenti forti esposti nel capitoletto precedente, e lo si fa:

a) Mediante l’ascolto della Parola, che chiama a partire – ‘Esci dalla tua terra e va’! -, che è “luce ai miei passi”, illumina sulla meta di ogni cammino spirituale e sull’itinerario da seguire, stimola a camminare, corregge e chiama a convertirsi dagli sbandamenti. Il libro della Parola nel pellegrinaggio della vita cristiana è come la cartina geografica e come la guida che istruisce sul percorso e sulle soste.

b) Mediante la meditazione (che alla luce della Parola aiuta a cogliere il senso di tutto davanti a Dio) e mediante la preghiera (cfr i salmi dell’itinerario dei pellegrini ebrei verso Gerusalemme: 46, 47, 84, 87, 122).

Un posto importantissimo ha il momento sacramentale:

a) la Confessione, possibilmente all’inizio del pellegrinaggio (come decisione di partire sulla strada della conversione e della liberazione). Essa è particolarmente necessaria nel Giubileo della misericordia.

b) l’Eucaristia, come “viatico” (= pane per la via) durante il viaggio verso la Porta Santa, immagine dell’ ingresso nell’intimità di Dio e anticipo del Paradiso al momento dell’arrivo al “luogo santo”.

ALCUNI CONSIGLI

Non si dimentichino anche i limiti dei pellegrinaggi, che sono quelli di ogni esperienza che si toglie dall’ordinario della vita; e i rischi, come l’alienazione (cioè il pensare che la salvezza sia sempre altrove) e la superstizione (il pensare che basti il pellegrinaggio per ottenere ipso facto la salvezza).

Si deve incoraggiare la sobrietà dello stile e dell’equipaggiamento, evitando tutto ciò che appesantisce e ingombra il passo e soprattutto il cuore.

È utile valorizzare il contesto del pellegrinaggio (altro è il pellegrinaggio in Terra Santa e altro quello del Giubileo; altro è il pellegrinaggio di una sola parrocchia e altro è quello di persone di comunità diverse).

Da valorizzare molto e da ‘sfruttare’ spiritualmente e pastoralmente l’incontro e la collaborazione con gli altri pellegrini e, quando è possibile, con le comunità cristiane di passaggio e di arrivo.

Il pellegrinaggio tipico, quello in cui i significati e le valenze si attuano maggiormente è il pellegrinaggio a piedi. I motivi per cui si è partiti, il desiderio dell’arrivo, le conoscenze acquisite e approfondite durante il viaggio, si fortificano e arrivano più fortemente al cuore proprio perché entrano dai piedi e vengono in certo modo ribaditi ad ogni passo. Così almeno si dice in ambiente scout. Ed è vero. Provare per credere.

Nella sua enciclica “Redemptoris Mater” S. Giovanni Paolo II indica la Madonna come compagna di viaggio nel cammino della fede, modello e aiuto di tutti coloro che seguono Cristo. Il Rosario, la più importante preghiera mariana nella tradizione cattolica, è una tipica preghiera di chi è in cammino e con la sua struttura ci svela molto della nostra vita umana e cristiana, che, appunto come il Rosario, ha dei momenti gaudiosi e dei momenti dolorosi e si concluderà di sicuro in un grande momento glorioso.

Il più breve di questi pellegrinaggi è quello da casa alla chiesa per la Messa domenicale. Ma, come ricorda spesso anche Papa Francesco, un pellegrinaggio da fare è anche quello che ci deve portare nella casa di chi è nel bisogno per mettere in pratica le opere di misericordia corporale e spirituale.

In ogni pellegrinaggio infine non va trascurato il ritorno, il dopo, dove ci si impegna a tradurre nella vita cristiana ordinaria la grazia dell’esperienza straordinaria che si è fatta. Così ci si prepara al raggiungimento di quella meta senza ritorno che sarà il Paradiso, vera nostra patria dove vedremo Dio faccia a faccia (1Cor 13, 12) e dove diventeremo simili a lui perché lo vedremo così come egli è (1Gv 3, 2) a compimento di tutti i passi della nostra vita.

A conclusione, davvero Beato chi decide nel suo cuore il santo viaggio (salmo 84, 6).