Farina, miele, glassa e fantasia. I biscotti di Natale di Giusi Quarenghi sono da favola

Non è Natale se non ci sono i biscotti. Un piccolo rito familiare, che unisce grandi e piccoli, che si compie quando in casa arrivano parenti e amici. Quest’anno li prepariamo con Giusi Quarenghi, scrittrice e poetessa. «Li cucino ogni anno – racconta – più o meno al tempo dell’Immacolata e di Sant’Ambrogio. Una volta pronti li dono alla mia famiglia». La scoperta di questa ricetta è di qualche tempo fa, quando i figli di Giusi erano ancora piccoli: «Li faceva  – spiega – la mia vicina di casa che aveva una suocera austriaca. I nostri bambini giocavano insieme e io ho subito il fascino di questi biscotti: mi piacevano il sapore, il profumo. Allora li preparavo per occasioni speciali come le feste all’asilo e a scuola. Da allora sono passati più di trent’anni». A questi dolcetti sono legati molti bei ricordi: «Una volta cresciuti i ragazzi hanno voluto prepararli con me, ognuno faceva una parte della decorazione, a un certo punto hanno coinvolto anche le fidanzate». Così è cresciuta e si è rinnovata una piccola tradizione di famiglia, con il calore del forno, la dolcezza della glassa e del cioccolato, l’aroma pieno e pungente delle spezie.  «Tante volte li faccio da sola – continua Giusi – ma pensando a chi li riceverà. Cucinare è rilassante ed è sempre un bel pomeriggio». I biscotti a volte diventano biglietti d’auguri per gli amici e «chiudipacco» per i regali. Anche un piccolo rito come questo finisce col riempire di senso il tempo dell’attesa, dell’Avvento: «Non bisogna lasciarlo soltanto alle vetrine e alle luminarie. Quando vedo a novembre gli addobbi natalizi e le luci mi si spegne il fiato, in quelle vedo soprattutto l’aspetto del mercato. Gli addobbi sono belli, festosi, per certi versi a volte riservano delle sorprese, delle belle invenzioni, a volte però mi fanno nascere un po’ di malinconia. I  piccoli segni domestici invece mi danno un senso di preparazione intima del Natale, scandiscono un tempo speciale e hanno sempre senso. Sono belli, in particolare, quando abbiamo dei bambini intorno: così diventano parte del lessico familiare, che è per loro affettivo e protettivo».

Gli ingredienti:

700 grammi di farine miste
La base: 350 grammi (la metà) di farina 00
200 grammi di farina di segale
Per il resto si può scegliere a piacere tra farina di mandorle o di castagne, fecola, semola (si può variare ogni volta, così i biscotti sono sempre un po’ diversi)

250 grammi tra burro e strutto (per esempio: 200 di burro, 50 di strutto)
200 grammi di zucchero di canna (oppure 100 di zucchero a velo e 100 di canna)
200 grammi di miele

mezzo cucchiaino di sale
due cucchiaini di cannella, uno di zenzero in polvere o grattuggiato fresco
noce moscata
mezzo cucchiaino di bicarbonato (facoltativo)
una scorza grattuggiata di un limone o di un’arancia
un uovo intero

Come si procede:

Si impasta rapidamente la farina con il burro freddo (non sciolto) e il miele (di una consistenza liquida). Si lavora l’impasto con pazienza finché diventa morbido e compatto. Poi si lascia fermo per un’oretta a riposare in frigorifero. Subito dopo si fa a pezzettini l’impasto, si stende fino a uno spessore di 6-8 millimetri e si ritagliano le forme con gli stampini.
Si dispongono su una teglia (lasciando un po’ di spazio tra un biscotto e l’altro) e poi si infornano nel forno caldo a 170-180 gradi forme alte qualche millimetro per 15 minuti (poi va a occhio). Poi si lasciano raffreddano e si spennellano con cioccolato fuso. Infine si decorano con la glassa bianca. I biscotti si possono ritagliare in forme credibili o astratte, si possono variare a piacere le glasse e le decorazioni: è un gioco aperto alla fantasia e ai gusti dei commensali.