Auguri dal monastero. Che tu sappia ringraziare Dio per la tua vita “normale”

Cara suor Chiara, sono sposato, felice, soltanto con qualche preoccupazione per il futuro del mio lavoro e per quello dei miei due figli, 15 e 10 anni. Niente di speciale, come vedi. A una famiglia molto “normale” come la nostra, tu che auguri faresti per il nuovo anno? Luciano

Per questo nuovo anno, caro Luciano, vorrei augurarvi di imparare a ringraziare il Signore proprio per la “normalità” che vi contraddistingue. Non è scontato vivere senza qualche “anormalità” che appesantisce il cammino addolorandolo con gravi pene, oppure, al contrario, insuperbendolo con grandi ricchezze che gonfiano di orgoglio.

NULLA È SCONTATO

Il primo invito che vi porgo, perciò, è quello di non dare nulla per scontato e di scoprire il dono grande che Dio vi ha concesso. Nella quotidianità, semplice e senza riflettori, infatti, sono nascoste grandi ricchezze che, forse, riconosciamo poco.

La vostra “normalità” rimane, infatti, per molti nostri fratelli, un “miraggio” desiderato e invocato con tutto il cuore: l’unità della famiglia, la serenità delle relazioni sempre e comunque molto impegnative, il dono dei figli, una casa e un lavoro dignitosi, la salute dei propri cari, ecc., non sono presenti in tutte le famiglie, che pur desiderandoli e invocandoli dal cielo, ne sperimentano la mancanza. L’auspicio per questo nuovo anno è, perciò, quello di crescere nella consapevolezza dei doni ricevuti, nella capacità di ringraziare, maturando una maggiore disponibilità a impegnarvi in modo concreto e fattivo, investendo nel bene e in meglio tutto quanto la provvidenza divina vi ha consegnato; i doni del cielo, infatti, non vi esimono dalla responsabilità laboriosa di custodirli e di restituirli, facendoli fruttificare secondo le possibilità e la misura di ciascuno.

PER NON INVECCHIARE

La sensibilità e l’apertura umile e solidale alle famiglie meno fortunate non vengano mai meno nelle nostre case! Che non vi accada di sentirvi così autosufficienti da chiudervi nelle vostre sicurezze: vi impoverireste presto e, ahimè … invecchiereste in fretta! Mantenetevi, perciò, sensibili e aperti ai più tribolati, con la preghiera e con impegni concreti di condivisione “inventati” con un po’ di fantasia: tutto ciò non può che arricchire entrambi poiché il bene condiviso si moltiplica.

IL DOMANI NON CI APPARTIENE

La solidarietà e la prossimità vi faranno trovare sempre mani e cuori amici pronti ad aiutarvi nel momento del bisogno e della prova. Non sappiamo, infatti, cosa ci riserverà il nuovo anno! Il domani non possiamo possederlo! Di una cosa siamo certi: il bene seminato non andrà perduto e a suo tempo porterà frutto.

Con questa certezza nel cuore, dunque, disponiamoci, da fratelli e da sorelle bisognosi gli uni degli altri, ad andare incontro al futuro! Come unica e grande famiglia che crede nella provvidenza di Dio e nella vicinanza di tante persone, entriamo con fiducia nell’anno nuovo: …e sia un anno sereno e di pace per voi e per tutti!