Aung San Suu Kyi. Una vita in difesa dei diritti umani. La sua storia al Teatro Donizetti

C’è una storia straordinaria al centro di Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, secondo appuntamento della Stagione di prosa del Teatro Donizetti di Bergamo, a cura di Maria Grazia Panigada. È quella della donna politica birmana, premio Nobel per la pace 1991, che ha speso tutta la sua vita per difendere i diritti umani nel suo Paese, oppresso da una dittatura, scegliendo la strada della non violenza, e che solo nel 2015, dopo anni di lotte e di prigionia, è stata finalmente eletta primo ministro. La regia è di Marco Martinelli, lo spettacolo è in scena dal 12 al 17 gennaio, sempre alle 20,30 eccetto la domenica, alle 15,30. Prodotto dal Teatro delle Albe-Ravenna Teatro in collaborazione con ERT Emilia Romagna, è un omaggio ad Aung San Suu Kyi, che viene interpretata in palcoscenico da Ermanna Montanari, attrice pluripremiata che nel 1983 con Marco Martinelli, Luigi Dadina e Marcella Nonni ha fondato il Teatro delle Albe di Ravenna. Autrice anche di scene e costumi, in Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi ci restituisce con straordinaria intensità la drammaturgia di Martinelli costruita sulla letteratura che negli anni ha accompagnato le azioni e le parole della resistente birmana: uno spettacolo fortemente politico, di chiara derivazione brechtiana, improntato sulla forza di una donna che ha lottato contro la violenza e i soprusi.
«Interrogarci sulla vita di Aung San Suu Kyi – sottolinea Marco Martinelli – ha significato interrogare il nostro presente: cosa intendiamo per “bene comune”? Per “democrazia”? Cosa significano parole come “verità e giustizia”? Ha senso usare queste parole, e come? Non sono ormai usurate, sacrificate sull’altare della chiacchiera dei media? O hanno senso proprio partendo dalla volontà di un sereno, paradossale, gioioso “sacrificio di sé”? Di un silenzioso, non esibito eroismo del quotidiano? Di un cercare nel quotidiano “ciò che inferno non è”, e dargli respiro, spazio, durata?».

Lo spettacolo diventa anche occasione per alcuni incontri e approfondimenti: giovedì 14 gennaio alle 18 in Sala Riccardi (Teatro Donizetti), incontro con Marco Martinelli – autore e regista dello spettacolo – e con Stefania Gandolfi dicente della Cattedra dell’Unesco Diritti dell’uomo ed etica della cooperazione internazionale dell’Università degli Studi di Bergamo, un’occasione da non mancare per approfondire sia la conoscenza dello spettacolo che la figura e il ruolo del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Venerdì 15 invece alle 17,30, allo Spazio Polaresco, organizzata dal Teatro Caverna in collaborazione con il Teatro Donizetti, proiezione de Le cinque giornate di Milano, film documentario di Alessandro Penta sull’Eresia della Felicità ideata da Marco Martinelli e svoltasi a Milano dal 21 al 25 luglio 2015: duecento adolescenti della non-scuola provenienti da diverse parti d’Italia e del mondo si sono dati appuntamento a Milano per “Eresia della felicità-creazione a cielo aperto per Vladimir Majakovskij”: sotto la torre del Filarete del Castello Sforzesco, diretti da Marco Martinelli, hanno imbracciato i versi crepitanti del poeta russo. Entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili. Al termine dell’incontro di giovedì 14 in Sala Riccardi è previsto un aperitivo curato da Ippsar San Pellegrino. Informazioni sugli spettacoli: tel. 035.4160678 dal lunedì al venerdì ore 9-12 / 15-17. Biglietteria del Teatro Donizetti: tel. 035.4160601/602/603; da martedì a sabato, ore 13-20; domenica ore 14-15:30 (solo nelle domeniche di spettacolo). Acquisti online su vivaticket.it. I biglietti hanno un costo da 10 a 28 euro.