Dal «giusto» Gino Bartali ai bambini di Terézin. L’Olocausto sale sul palcoscenico

L’arte, in ogni sua forma, aiuta a tenere viva la memoria e permette ai gesti, alle parole, alle testimonianze e ai ricordi di trasmettersi nei secoli. In vista del “Giorno della memoria”, mercoledì 27 gennaio, sono tante le occasioni per rievocare, riflettere e ricordare. Il teatro si fa luogo di risonanza di storie e di vite.

Gino Bartali, grandissimo ciclista, avversario di Coppi, rimasto nei cuori degli italiani, è stato un professionista del ciclismo su strada dal 1934 al 1954, vinse – fra l’altro – tre Giri d’Italia e due Tour de France. La sua storia sportiva e personale si intreccia in maniera molto forte con la storia, quella con la S maiuscola, che riporta tra le sue pagine anche il secondo conflitto mondiale. Forse non tutti sanno che dopo che l’Italia entrò in guerra, “Ginettaccio” divenne staffetta alla rete clandestina organizzata dall’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa. Ed è per questo che nel 2013 Bartali è stato dichiarato Giusto tra le nazioni. Federica Molteni di Luna e Gnac Teatro, dopo aver dato voce al libro “La strada del coraggio. Gino Bartali, eroe silenzioso”, che ha riscosso grande successo, trasforma la lettura in monologo e il 26 gennaio alle 21 all’auditorium comunale di Ranica debutta con questa nuova versione (ingresso gratuito. Info: 339.6721522). Replica anche a Scanzorosciate il 28 ore 21 in biblioteca.

Riflettendo sull’Olocausto, la testimonianza e i campi di concentramento, il pensiero corre subito a Primo Levi, che ha vissuto in prima persona l’orrore del lager di Auschwitz ed è l’autore del libro “Se questo è un uomo”. La compagnia Ilinx Teatro con Nicolas Ceruti propone al Teatro Filodrammatici di Treviglio, venerdì 29 gennaio alle 21 una narrazione composta da brani tratti dall’opera di Levi, da “Una Vita Segnata” di Goti Bauer e dalla raccolta delle “Lettere dei condannati a morte della Resistenza Italiana”. La lettura sarà arricchita da immagini video di repertorio e da musiche dal vivo di Mattia Airoldi (ingresso 15 euro, gratuito per bambini fino a 6 anni. Info: info@teatrofilodrammaticitreviglio.it).

Un altro testo che affronta la realtà di Auschwitz è “L’istruttoria” del drammaturgo tedesco Peter Weiss. Un’opera teatrale che si basa sulle note prese da Weiss durante le sedute del processo contro un gruppo di SS e di funzionari del lager, che si tenne a Francoforte sul Meno tra il 1963 e il 1965. Questo dramma verrà proposto da Albino Bignamini di Pandemonium Teatro, sabato 23 alle 21 all’auditorium Centro Sociale di Loreto in “Canto del Lager”, accompagnato dal violino di Paola Genellini e dal violoncello di Alberto Milani. In chiusura verrà proposto anche un brano da “Il canto del popolo ebraico massacrato” del poeta Yitzhak Katzenelson – morto ad Auschwitz – che scrisse il testo nel campo di smistamento francese di Vittel e lo nascose in un barattolo di latta sotterrandolo vicino ad un albero (ingresso 6 euro. Info e prenotazioni: 035.235039).

Albino Bignamini guiderà anche un gruppo di studenti del liceo artistico Giacomo e Pio Manzù di Bergamo in un’azione teatrale civile sul dramma della Shoah alla stazione ferroviaria cittadina mercoledì 27 dalle 7,30 alle 9 e alle 10,30.

La storia della sopravvissuta Isabella Katz Leitner, la femminilità rubata e l’annientamento del corpo, la maternità usurpata, la solidarietà tra sorelle, il caparbio attaccamento alla vita, saranno al centro di un monologo teatrale con Carla Taino alla biblioteca di Pradalunga, mercoledì 27 alle 20,45.

Alcune pagine a tema, anche poetiche, verranno proposte sabato 23 alle 15 all’associazione Antares onlus, in via XX Settembre a Bergamo (Info: infoviveremagazine@libero.it).

Un’opera verrà messa in scena con i Piccoli Musici al teatro Crystal di Lovere sabato 23 alle 20,45 e domenica 24 alle 16. Si tratta di Brundibar – Il suonatore di organetto, scritta dal compositore ceco ebreo Hans Krása ed eseguita nel 1943 nel campo di concentramento di Terezìn. La maggior parte dei partecipanti alla rappresentazione, incluso il compositore, morirono poi ad Auschwitz (sabato: 28 euro platea e 14 euro galleria. Domenica: 26 euro platea e 13 euro galleria. Ridotto per i giovani con meno di 25 anni: 18 euro platea e 10 euro galleria).

Una sorta di viaggio che ricorda l’Olocausto e altre tragedie del Novecento è lo spettacolo di TaeTeatro “La sedia vuota”. Verrà proposto mercoledì 27 al Teatro Nuovo di Treviglio alle 20,30: “la sedia vuota è quella del testimone, l’ospite assente, che rivendica la voce dei morti di tutti i genocidi perché rimanga sempre impressa nella memoria dei vivi – si legge nella presentazione – La guerra che vi raccontiamo è avvenuta molto tempo dopo le battaglie con le lance e i lunghi archi, e poco prima dell’esplosione di quei piccoli ordigni atomici sganciati sulle città di Hiroshima e Nagasaki: siamo nel settembre 1939, quando le truppe tedesche invadevano la Polonia”. A seguire, alle 21,30 verrà proiettato il film “Train De Vie”, una tragicommedia che racconta della Shoah, diretta dal regista rumeno Radu Mihăileanu (nato da una famiglia ebraica) e vincitrice di diversi premi tra cui il David di Donatello come Miglior film straniero nel 1999 (ingresso 5 euro. Info: 349.8920390). Alla mattina, alle 11 ci sarà un incontro-conferenza per studenti degli istituti superiori con la testimonianza di una rappresentante delle Donne in Nero, rete internazionale di donne contro le guerre, riguardo ai fatti accaduti l’11 luglio 1995 a Srebrenica.

Nella foto il cast dei bambini di Terezìn che interpretarono per primi l’opera Brundibar nel 1944.