Giovani italiani all’estero per migliorare l’inglese e arricchire le loro esperienze di vita. È quello che ha fatto Pedro Marsella, ragazzo bergamasco di 27 anni di origini brasiliane, laureato in economia all’Università degli Studi di Bergamo, che ha deciso di trasferirsi a Londra per due anni al fine di perfezionare la conoscenza dell’inglese. Partito il 23 agosto del 2014, adesso lavora come cameriere in un ristorante thailandese di Londra che si chiama Busaba Eathai, più precisamente a Stratford city, nella zona 2, ovvero appena fuori dal centro della metropoli londinese. Busaba Ethai fa parte del centro commerciale Westfield, il più grande di tutta Europa. “Ho deciso di intraprendere questa prima esperienza all’estero innanzitutto per migliorare il mio inglese e poi perché sono sempre stato attratto da Londra come città, non solo per le sue bellezze e per la lingua ma anche per il fascino di vivere in una grande metropoli”, afferma Pedro. Per Pedro, trovare lavoro a Londra non è stato difficile, infatti è riuscito nell’intento appena dopo una settimana di ricerca. “Con questo lavoro”, continua Pedro, “riesco a guadagnare abbastanza per mantenermi. Una parte dello stipendio, ovvero 500 sterline, le utilizzo per pagare l’affitto dell’appartamento in cui abito e il resto lo utilizzo per le mie spese personali. Qui è vero che sono più alti gli stipendi ma anche il costo della vita è più elevato. Tutto sommato riesco comunque a cavarmela abbastanza bene”. Pedro abita in un appartamento a Bromley by Bow in Bruce road, che si trova sempre nella zona 2 di Londra e convive con coinquilini di diversa nazionalità. “Qui ad abitare siamo in 6”, afferma Pedro, “oltre a me, due ragazzi romani, uno del Bangladesh, un francese e un filippino. La casa, pur essendo accogliente non è grandissima ma era la migliore offerta che ho trovato come rapporto qualità prezzo. Se trovassi un appartamento più spazioso a un buon prezzo non esiterei a trasferirmi.” La vita in una metropoli come Londra non è comunque facile, oltre alla lontananza dei propri cari qui bisogna imparare a cavarsela da soli su tutti i fronti. “L’aspetto positivo e che ho la mia indipendenza economica anche se mi manca molto l’Italia, i miei amici, i posti che ero abituato a frequentare. Appena ho le ferie, all’incirca ogni 3 mesi, ne approfitto per ritornare a Bergamo, città a cui sono molto legato. In un futuro, se dovessi trovare sbocchi sicuri nel mio campo penso proprio che mi fermerei in Italia, altrimenti chissà, Londra mi ha già aperto le porte una volta, cercare nuovamente fortuna all’estero potrebbe essere una valida alternativa”.