“Vietato lasciare in disparte le persone più fragili: hanno molto da offrire alla comunità”

A pochi giorni dalla giornata mondiale del malato che si terrà l’11 Febbraio 2016, si è svolto alla Casa del Giovane in via Gavazzeni a Bergamo, il convegno di Pastorale della Salute dal titolo “Alzati, mettiti nel mezzo. I sofferenti nella Comunità Cristiana”. Tema conduttore del convegno, l’importanza del malato e delle persone più fragili come forza e valore aggiunto nella nostra comunità, attraverso l’analisi di diverse situazioni di fragilità. Partendo da un passo del Vangelo secondo Marco, quando Gesù, nella Sinagoga si avvicina a un uomo con una mano paralizzata invitandolo a mettersi nel mezzo e a non stare in disparte, è stata messa in luce l’importanza d integrare e non di emarginare chi presenta una condizione di fragilità, attraverso l’aiuto della comunità intera che ha il compito di coinvolgere e rendere partecipe della società i malati e i disabili. Molto toccanti le esperienze raccontate da chi in prima persona ha avuto a che fare con situazioni di fragilità, come quella di Fra Paolo Magnaghi, cappellano all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, che portando l’eucarestia e la benedizione ai malati dell’ospedale ha potuto vedere come portare conforto a chi soffre possa aiutare a combattere meglio la malattia. O ancora, l’esperienza di Rita e Franco, due volontari che si sono messi a disposizione della cappellania dell’ospedale di Bergamo per portare l’eucarestia ai malati e per avvicinarli a Cristo. “Quando andiamo a far visita ai degenti in una camera non sappiamo mai chi incontreremo, chi accetta la nostra presenza o chi invece la rifiuta. La cosa importante è che siamo a loro completa disposizione se hanno bisogno di noi. Siamo gli asinelli di Gesù e ciò che diamo non è niente in confronto a ciò che riceviamo dai malati”, sono le parole cariche di commozione di Rita e Franco. Anche Suor Giuseppina Ravasio delle suore Sacramentine di Bergamo ha prestato il suo servizio in diversi ospedali, comprendendo il bisogno profondo di ogni malato di sentirsi amato. Maria Luisa Galli della Comunità “Tau”, insieme a Giuseppe e Loredana Cappelletto dell’associazione “Ceralacca, a Adonella Poggi di “Costruire Integrazione Onlus” e allo scrittore Fabio Cavallari, hanno messo in rilievo come anche chi presenta una condizione di fragilità psico-fisica ha lo stesso diritto di ognuno di vivere a pieno la propria esistenza e che i bambini e i ragazzi complessi, termine più appropriato per indicare la loro condizione, costituiscono un arricchimento e una risorsa nella nostra società. Infine, Mauro Bernardi di Enjoyski sport Onlus ha spiegato come di fronte ai problemi anche grossi sia importante rialzarsi chiedendo aiuto agli altri se non ce la facciamo da soli. Quindi fondamentale risultano il sostegno e l’integrazione a chi presenta condizioni di fragilità, perché la ricchezza, come insegna Gesù, sta proprio nella diversità e nell’unicità di ciascuno di noi.

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