Riutilizzo, riuso, scambio: punti di partenza per creare un nuovo stile di vita. E nuove relazioni

Mercatini e negozi dell’usato ci sono sempre stati, ma negli ultimi anni hanno registrato una vera e propria esplosione, sia in veste più strutturata, veri e propri negozi, sia come iniziative estemporanee di quartieri, associazioni, parrocchie, oratori, associazioni sportive.

In città ci sono posti molto frequentati come Mercatopoli (in via Piatti e a Lallio) dove si trova un po’ di tutto, Baby Bazar in via Paglia e SecondaManina Bergamo (in via Pizzo Redorta) dedicati ai bambini, e poi luoghi speciali come “La terza piuma” (in via Divisione Tridentina) per far crescere la cultura del riciclo e del riuso non solo attraverso la vendita ma con occasioni di formazione e di incontro, come per esempio un mercatino di scambio e riciclo nella zona di Borgo Palazzo (www.laterzapiuma.it). Alla base l’idea che a un oggetto è legata una storia, un’emozione, un’esperienza e che donandola assume un valore nuovo e crea una sorta di legame. Per la maggior parte i negozi dell’usato ritirano oggetti e abiti in conto vendita, e così il beneficio del riutilizzo ricade sia su chi li cede, e recupera così parte del valore, sia su chi acquista, che ottiene prodotti in buono (ottimo) stato con un risparmio molto consistente sul prezzo corrente di acquisto. Poi, dicevamo, molte iniziative informali: nelle parrocchie e negli oratori, ma anche in associazioni sportive, agli “scambi”, che magari avverrebbero comunque tra amiche o tra parenti, si applica una cifra simbolica o un’offerta libera che poi viene destinata a progetti di solidarietà o di sostegno delle attività correnti. Accade abitualmente che vengano raccolti e rimessi in circolo oggetti con le pesche di beneficienza. Ma è sempre più frequente che queste soluzioni non vengano ricercate solo da chi è in difficoltà economica oppure ha bisogno di qualche aiuto per superare un momento di crisi, ma che diventino parte della routine quotidiana: prima di andare a comprare qualcosa di nuovo, vediamo se si può trovare usato. Anche il web facilita e incoraggia il meccanismo: ci sono pagine Facebook dedicate allo scambio, altre che si basano sulla logica del dono e del riutilizzo (Te lo regalo così lo riusi) ci sono forum dove chiunque può aprire il proprio mercatino e creare una vetrina virtuale, community che si basano sullo stesso principio (vinted.com, soldissimi.it, secondamano.it, girotondoweb.it). L’idea più interessante non riguarda soltanto la circolazione degli oggetti, ma la rete di relazioni che nasce e si alimenta grazie ad essa, e che travalica l’aspetto materiale per allargarsi ad aspetti professionali e creativi, come accade sul portale scambioscambio.it: una nuova sobrietà, una nuova cultura, un nuovo stile.