Quando cercano un modello, gli adolescenti puntano in alto e guardano a Papa Francesco

Gli adolescenti del Terzo Millennio cercano modelli alti di riferimento, figure che facciano da guida morale. Ed è per questo che i nostri figli sono fan di Bergoglio, personaggio pubblico di cui si fidano di più in assoluto, insieme al Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e al Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon.
Questo è l’aspetto più rilevante del sondaggio sull’adolescenza del Garante per l’Infanzia dal titolo “La consapevolezza del presente”, effettuato dall’Istituto di ricerca SWG tramite mille interviste telefoniche, che ha preso in esame, dal 23 ottobre al 2 novembre 2015, un campione di 1000 adolescenti di entrambi i sessi tra i 14 e i 17 anni residenti in Italia. Sono state quattro le direttive attraverso le quali si è mosso il sondaggio: emozioni, atteggiamento rispetto a quanto accade nel mondo e in Italia, bisogni profondi e l’approccio all’informazione. L’indagine rappresenta un efficace spaccato dei giovani contemporanei alla ricerca di valori alti e che hanno una forte fiducia nelle persone più vicine emotivamente, i genitori e la famiglia in un Pianeta contraddittorio, complesso e che cambia così velocemente. Inoltre la ricerca per la prima volta non si è soffermata sulle tematiche legate al pianeta adolescenza: amore, relazioni e sessualità, ma si è anche rivolta verso i sentimenti dei ragazzi su argomenti sociali come futuri cittadini.
Per esempio si è notato l’interesse degli adolescenti per i temi migratori e della cittadinanza, a differenza dei timori dei loro genitori. I teenager, un capitale umano che noi adulti non dovremmo sprecare, per fortuna ha archiviato la guerra in casa propria ma osserva con timore tutti quei focolai di conflitto sparsi per il mondo, la crescente minaccia dell’Is, la disoccupazione (l’80% se ne preoccupa) e la crisi economica e tutto ciò che accade nella propria città.
È questo il ritratto di una generazione che si rivolge agli adulti per avere risposte, una generazione che crede nel privato, nella famiglia e negli amici ma è diffidente verso i leader istituzionali e gli apparati burocratici. I giovani sanno che rispetto ai coetanei europei partono svantaggiati nella corsa al lavoro e alla realizzazione di sé, al successo. Ne è convinto il 35%.
Domanda: “Di cosa senti di avere maggiormente bisogno nella vita?”. Al primo posto: “essere in salute” (36%), poi “essere valorizzato per quello che sono”. Colpiscono il bisogno profondo di “Giustizia” (30%), di “Verità” (24%) e di “avere qualcosa in cui credere” (23%) dei nostri teenager. I cittadini del futuro e prossimi elettori nel 2018, non hanno interesse per i temi di rilievo nazionale che ogni giorno si discutono in Parlamento, al Governo (49% la fiducia nei confronti del Premier Renzi che scivola agli ultimi posti nella classifica del gradimento degli adolescenti insieme a Vladimir Putin), e sui media, come la questione dei diritti civili degli omosessuali, le riforme e la politica italiana, l’unione europea e le questioni monetarie e i problemi climatici. Solo il 30% dimostra di avere passione per le discussioni politiche.
Ciò comporta la mancanza di punti di riferimento, di esempi da seguire. Circondati come sono da PC, smartphone, iPad, tablet e quant’altro, i ragazzi bombardati da un continuo flusso di notizie provenienti da una miriade di fonti d’informazione (media tradizionali, social network e reti relazionali), non riescono più a distinguere le fonti giuste da quelle sbagliate e allora chiedono l’aiuto dei genitori, con i quali hanno un rapporto “ampiamente positivo”, oppure dei telegiornali. La Rete nella quale specchiarsi e confrontarsi, a volte amica, complice e talvolta nemica, si rivela anche poco affidabile, infatti, l’affidabilità della Rete viene messa in discussione dall’80% degli adolescenti. Basta essere invasi, dunque, ne è convinto il 44% dei teenager.
Eppure i ragazzi si dichiarano sereni se non felici. Infatti, alla seguente domanda: “Quali tra le seguenti emozioni provi più spesso in questo periodo?”, i mille adolescenti hanno messo al primo posto la gioia (54%), al secondo la fiducia (27%), al terzo la sorpresa (16%). L’atteggiamento rispetto a quanto accade nel mondo vede i giovani dividersi sostanzialmente in due: il 43% confessa di essere confuso, il 45% ha le idee chiare, solo il 12% si dichiara indifferente. Sereni, un po’ confusi, alla ricerca d’ideali, bisognosi di una bussola, dove indirizzare il loro futuro, ecco cosa si cela dietro il sorriso degli adolescenti italiani.