Platone Resort debutta a Ponteranica. Uno spettacolo e una scoperta: c’è bisogno di nutrire anche l’anima

«Se con uno schiocco di dita io potessi decidere, in un attimo, di nutrire il corpo oppure l’anima di tutta l’umanità, che cosa sceglierei?». Da questa domanda nasce Platone Resort, il nuovo spettacolo del Teatro degli Spacciati, che debutta in anteprima nazionale domenica 15 maggio (ore 20,30) all’Erbamil Teatro (Auditorium Comunale) di Ponteranica. Lo spettacolo serale, vi avvisiamo, è già sold out, perciò gli organizzatori hanno aggiunto una replica straordinaria notturna: in scena a mezzanotte nella stessa sera di domenica 15.
Il testo, scritto da Alan Poloni e diretto da Tiziano Ferrari, racconta le avventure di Persefone, trentenne con un presente molto precario – lavora in un fast food con un capo dal cognome improbabile, McFinazzi – e un sogno futuro molto particolare: aprire un resort in cui le persone curano la propria anima recitando i dialoghi di Platone. «L’idea mi è venuta – racconta l’autore – leggendo che i dialoghi platonici, in origine, erano stati pensati per essere messi in scena». In più il tema dell’alimentazione è sempre più presente nel dibattito quotidiano e nei media, anche grazie ad Expo 2015: «Ci preoccupiamo moltissimo di nutrire il corpo, ma molto meno della nostra anima» riflette. L’anima di Persefone, invece, nello spettacolo è ben presente: a interpretarla ci sono sei danzatrici della compagnia Momentum (coreografie di Martine Bucci) che accompagnano la protagonista (interpretata da Francesca Locatelli, che recita con Michele Marinini e Paolo Zambon) sul palco. «La accompagnano, la tartassano, la consigliano a seconda dei momenti» spiega il regista Tiziano Ferrari. Già, perché Persefone – che nel suo nome richiama il mito greco della dea che governa le stagioni – sente voci e intanto fa strani incontri: la sua psicoterapeuta, un ragazzo senza nome che forse vorrebbe una storia d’amore, un bancario, ma anche la Morte. E poi uno strano guru (ispirato a geni tipo Steve Jobs), scampato alla bolla economica di inizio millennio e simbolo della realtà virtuale che supera il reale. Reale come l’entusiasmo della compagnia, nata tre anni fa dopo qualche fallimento – da qui l’insolito nome – che si cimenta con un “nervo scoperto” come l’ha definito Alan Poloni: come si nutre l’interiorità?

Le immagini della fotogallery sono di Stefano Ulivieri.